- Dopo la rabbia dei piccoli spedizionieri americani espressa per le dichiarazioni rilasciate dall'amministratore delegato della divisione Forwarding-Freight del gruppo DHL, Hermann Ude, al quotidiano “Financial Times”, ora è la volta degli operatori italiani della Spedapi, la sezione trasporto, spedizioni e logistica di Confapi Milano, a respingere le previsioni formulate da Hermann Ude, secondo cui i piccoli spedizionieri sono condannati a sparire da mercato, mentre solo le multinazionali sopravviveranno all'attuale crisi finanziaria, e a sottolineare sconcerto per le analoghe dichiarazioni del CEO di DHL Express Europe, Scott Price, al “Corriere della Sera”.
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- Gli operatori dell'associazione italiana hanno evidenziato alcune dichiarazioni dei manager di DHL: «la prima - hanno spiegato - che Scott Price ha confermato che per permettere a DHL di non continuare a “perdere tre miliardi di business americano” hanno dovuto licenziare 10.000 persone! La seconda che Hermann Ude ha rilasciato una dichiarazione ove sostiene che “i piccoli spedizionieri sono destinati a sparire”».
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- «Per quanto ci riguarda, al di là della sterile polemica - hanno replicato gli spedizionieri della Spedapi - crediamo ci sia una contraddizione in termini se una grossa multinazionale deve da una parte licenziare 10.000 persone e dall'altra pensare che a sparire possano essere i piccoli spedizionieri che, per chi non lo sapesse, negli ultimi tempi non solo non licenziano ma assumono!».
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- Piuttosto - secondo gli operatori della Spedapi - per rispondere alla crisi e alla sfida lanciata dalla multinazionale DHL è necessario «pensare ad una reale collaborazione tra tutte le piccole aziende del settore. Anche perché, come si dice, l'unione fa la forza: e se vogliamo affrontare con più decisione il mercato globale dobbiamo farlo insieme!»
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- «La competizione tra le imprese di trasporto e spedizione - ha osservato Spedapi - è sempre viva. È una legge economica che peraltro consente alla clientela di poter usufruire di una molteplicità di fornitori tra cui scegliere il miglior servizio al costo più competitivo. Naturalmente l'associazione non può e non intende incidere sulle logiche di mercato e sul naturale gioco della concorrenza. In certe occasioni però “collaborare è meglio che competere”; in alcuni casi, cioè, la collaborazione tra imprese può consentire di offrire alla clientela il miglior rapporto qualità/prezzo. Ogni impresa infatti è notoriamente specializzata per determinati servizi che possono essere determinati dalla modalità di trasporto (strada, ferrovia, nave, aereo), dall'area geografica servita, dai trasporti particolari (merci pericolose, trasporto valori, trasporti temperati, animali vivi, ecc.)».
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- Tra le iniziative di Spedapi per rafforzare la cooperazione tra le imprese del settore figura un database interattivo per permettere agli associati di collaborare in maniera costruttiva, un progetto che sarà attivato a breve anche a livello nazionale nell'ambito di Confapi Trasporti.
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- La presa di posizione di Spedapi sul futuro delle piccole case di spedizione è stata sottoscritta da Adriana Felli (A. Martignoni), Antonella Cerutti (Cargoways), Antonio Cardillo (Logisticatrasporti), Carlo Pavone (Timeshipping), Donata Iannuzzi (Dinatrans), Francesco P. Cappiello (Finapas), Franco Saiglia (Spedimar), Giovanangelo Buccelloni (Bizeta), Giuliano Correale (Intermed Shipping), Guido Noè (Getco), Luca Castigliego (Sotrade), Lucia Spidalieri (Cad Global), Marco Ghezzi (Farosped), Mario Nucera (Lusitalia), Maurizio Briglia (Combiline), Nadia Mascheroni (Makotrans), Paolo Astini (Net Container Line), Paolo Federici (Fortune), Paolo Ferraresi (Niinivirta), Riccardo Fuochi (Snatt), Roberto Razeto (Cromm), Serse Cadonici (Alatrans), Tino Volpe (Dometrans) e Vittorio Simonini (Trexsa).
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