- In occasione del secondo Congresso Nazionale della Portualità Turistica indetto dall'Associazione Parlamentare Amici del Mare in occasione del Big Blu, il salone della nautica che si conclude oggi a Roma, il presidente di Assomarinas, Roberto Perocchio, ha chiesto a gran voce al presidente dell'associazione parlamentare, Mauro Cutrufo, «di abbandonare lo stantio ed inutile dibattito sui “massimi sistemi”, per riconoscere, una volta per tutte, le competenze legislative delle Regioni in materia di portualità turistica, enti locali che hanno già emanato oltre 1.600 pagine di provvedimenti per la pianificazione e la regolamentazione dei servizi turistico-nautici, e di concentrare, invece, proprio in favore delle centinaia di migliaia di diportisti, ogni sforzo sui principi di buona fiscalità per il settore, cioè il ritorno ai canoni demaniali in precedenza concordati tra l'amministrazione dello Stato e i costruttori delle marine, al fine anche di produrre un effetto anticrisi ed evitare così l'arenarsi dei nuovi 37.500 posti barca di cui è già programmata la costruzione in tutta la costa italiana che oggi vede impegnati grandi e piccoli gruppi finanziari italiani ed esteri».
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- Perocchio ha osservato che, dopo aver perso la preziosa opportunità del rinvio degli ordini di introito dei nuovi canoni demaniali che avrebbe dovuto essere inserito nel recentissimo “decreto milleproroghe”, non resta ora che appellarsi ad una urgente revisione di tutta la materia da parte della Commissione Finanze della Camera presieduta da Gianfranco Conte, Commissione che ha già iniziato l'iter per il riesame della legge 296/2006 (provvedimento legislativo che ha determinato i nuovi canoni demaniali), in attesa di un provvedimento governativo d'urgenza quale potrebbe essere proprio l'annunciato “decreto anticrisi” per le imprese, provvedimento legislativo che - secondo Assomarinas - potrebbe senz'altro ricomprendere, come richiesto da tutta la portualità italiana , la riduzione dei canoni demaniali a sostegno di un comparto turistico in grave difficoltà ma, soprattutto, in crisi di fiducia verso le istituzioni malgrado l'impegno del “tavolo tecnico” a suo tempo istituito presso il dipartimento per lo Sviluppo delle Politiche per il Turismo avviato dal sottosegretario Michela Vittoria Brambilla.
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