- Oggi il consiglio di amministrazione dell'armamento italiano Premuda Spa ha approvato i progetti di bilancio dell'esercizio 2008. A livello consolidato le immobilizzazioni in flotta (incluse le unità in corso di costruzione) - ha reso noto l'azienda - ammontavano a fine esercizio a 343,0 milioni di euro (erano 320,0 milioni al termine dell'esercizio precedente). La situazione finanziaria di gruppo, al termine dell'esercizio, evidenziava una esposizione netta equivalente a 160,1 milioni di euro (107,2 milioni a fine 2007) con disponibilità liquide ammontanti a 13,0 milioni di euro. «L'incremento dell'esposizione finanziaria - ha spiegato Premuda - è essenzialmente da porre in relazione con il procedere dei nuovi investimenti e con l'aumento registrato nel capitale circolante netto. Anche in relazione agli impegni in essere per nuovi investimenti, l'entità dell'indebitamento finanziario e la sua composizione appaiono ragionevoli, avute presenti la dimensione e la qualità della flotta e la sua capacità di generare un adeguato livello di liquidità».
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- Il risultato consolidato dell'esercizio 2008 evidenzia un utile finale di 3,8 milioni di euro a fronte di un utile di 35,2 milioni di euro nell'esercizio precedente. Il risultato operativo è stato di 16,1 milioni di euro, in calo del 65,0% rispetto al 2007. I ricavi base time charter sono ammontati a 141,1 milioni di euro (+15,0%).
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- «Come peraltro già anticipato nel bilancio 2007 e nelle relazioni infrannuali 2008 - ha evidenziato Premuda - l'esercizio appena concluso ha prodotto un risultato significativamente minore di quello degli ultimi esercizi, ancorché sempre di segno positivo. Le previsioni per l'esercizio 2009, con tutte le riserve dettate dalla attuale situazione di incertezza, sono comunque ancora di segno positivo, ma le prospettive di più lungo periodo non potranno che dipendere dal risolversi della attuale crisi mondiale».
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- Commentando l'evoluzione del mercato dei noli, Premuda ha ricordato che «il mercato dei noli cisternieri, che aveva chiuso il 2007 con un fortissimo picco, ha iniziato il 2008 con rate in forte discesa per ripartire poi nel secondo trimestre, regalando così un'inaspettata primavera ed un inizio estate con rate molto elevate; da luglio il mercato è poi tornato sui livelli più ragionevoli, ma comunque interessanti e tale è sostanzialmente rimasto sino alla fine dell'anno. Nel primo trimestre 2009 il mercato è stato certamente lontano dai picchi del 2007 e di metà 2008, ma comunque soddisfacente». «Ben più violento - ha sottolineato la società armatoriale - è stato il crollo che, nell'ultimo trimestre dell'anno, ha coinvolto il settore bulk. Anche qui il mercato è risultato molto elevato nel primo semestre per poi precipitare a livelli incredibili nell'ultima parte dell'anno. Nel primo trimestre 2009, il mercato ha mostrato alcuni segnali di ripresa, pur rimanendo su valori lontanissimi dalle rate del 2007 e della prima metà del 2008, ed ancora privi di ogni senso economico, particolarmente in relazione al valore degli investimenti effettuati». «La ripresa del mercato, sia dal punto di vista reddituale che patrimoniale - ha concluso Premuda - dipenderà inevitabilmente dal superamento della attuale gravissima crisi mondiale e dalla ripresa dell'economia reale, con riavvio degli investimenti e ripresa dei consumi e dei trasporti».
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