- Oggi, in occasione dell'inaugurazione del congresso annuale della International Association of Ports and Harbors (IAPH) che è in svolgimento a Genova, il senatore Enrico Musso del Pdl ha sottolineato la necessità di sbloccare l'iter di revisione della legge portuale n. 84 del 1994 che - ha spiegato - è «incardinata in Commissione Lavori Pubblici al Senato, ma inspiegabilmente è ferma da sei mesi».
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- «Nei giorni scorsi - ha ricordato Musso - l'assemblea nazionale di Federagenti ha ribadito due, peraltro ben note, esigenze cruciali che la riforma dovrà soddisfare: l'autonomia finanziaria dei porti, oggi tributari di complesso meccanismo romanocentrico che disperde in mille rivoli le già scarse risorse, e soprattutto allunga i tempi e aumenta l'incertezza degli investimenti pubblici; e la riduzione del numero delle autorità portuali, moltiplicatesi a dismisura in una logica di campanile anziché di efficienza logistica del Paese». «Purtroppo - ha aggiunto - rumori di stampa e di corridoi parlamentari accreditano la tesi secondo cui entrambe queste istanze verrebbero disattese, la prima per un veto di Tremonti, la seconda perché, appunto, politicamente impraticabile di fronte al peso elettorale dei vari “campanili”». «Quest'ultimo punto - ha precisato - potrebbe essere risolto, in realtà, senza abolire formalmente le Autorità Portuali esistenti, ma stabilendo un regime normativo e un assetto gestionale differenziati per i grandi porti, soli nodi cruciali del sistema logistico (nel “primo” 20% delle Autorità Portuali transita oltre il 90% del traffico)».
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- «Accanto a questi - secondo Musso - dovranno essere cardini della riforma portuale: la semplificazione delle procedure di pianificazione delle opere portuali e delle grandi infrastrutture di terra, la semplificazione delle procedure di nomina dei vertici delle Autorità Portuali, la chiarezza normativa e interpretativa sulla complessa e magmatica materia delle concessioni, la trasparenza normativa in materia di servizi tecnico-nautici (pilotaggio, ormeggio, rimorchio). A questo proposito, ricordo che al Senato è pendente un disegno di legge a mia firma (con un provvedimento gemello alla Camera, sottoscritto dall'onorevole Cassinelli) sulla riforma del Codice della Navigazione. Un'accelerazione dell'esame dello stesso non potrà che giovare all'efficacia complessiva del disegno di riforma».
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