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L'attività di Costa Crociere produce in Italia un impatto economico di oltre 1,1 miliardi di euro
Oggi nello stabilimento di Sestri Ponente della Fincantieri la compagnia ha preso in consegna la nuova “Costa Pacifica”
29 maggio 2009
Oggi Costa Crociere ha preso in consegna la nuova Costa Pacifica, la quattordicesima nave della flotta della compagnia che è stata costruita nello stabilimento di Sestri Ponente (Genova) del gruppo Fincantieri. Gemella di Costa Concordia e Costa Serena, Costa Pacifica ha una stazza lorda di 114.500 tonnellate e potrà ospitare fino a 3.780 passeggeri in 1.504 cabine. La realizzazione della nave - ha reso noto la compagnia - ha comportato un investimento complessivo di circa 500 milioni di euro. Costa Pacifica sarà battezzata insieme a Costa Luminosa il prossimo 5 giugno nel porto di Genova.
«La consegna di Costa Pacifica - ha detto il presidente e amministratore delegato di Costa Crociere, Pier Luigi Foschi - fa parte di un piano di espansione che è il più grande al mondo, con cinque nuove navi in arrivo entro il 2012, tutte costruite in Italia da Fincantieri, per un investimento complessivo di 2,4 miliardi di euro. Questo piano è la conferma concreta della solidità della nostra azienda, ma rappresenta solo una parte dei benefici economici portati da Costa Crociere nei Paesi in cui opera. In Italia nello scorso anno abbiamo generato un indotto di 1,1 miliardi di euro, derivante, oltre che dalle costruzione di nuove navi, da spese generali, trasporti, indotto su aeroporti e porti. Un beneficio che si distribuisce da Nord a Sud in tutte le principali regioni della penisola, portando ricchezza e occupazione, e che pone Costa Crociere come attore economico di primo piano».
Il valore economico generato in Italia dall'attività di Costa Crociere è evidenziato da uno studio del MIP della School of Management del Politecnico di Milano commissionato dalla compagnia crocieristica, che lo ha presentato oggi in occasione della cerimonia di consegna nel cantiere di Sestri Ponente.
Lo scorso anno l'attività di Costa Crociere ha prodotto nella nazione un impatto economico di oltre 1,1 miliardi di euro attribuito a molteplici elementi, tra cui l'indotto sui porti, l'indotto sugli aeroporti, le spese legate al trasporto per raggiungere il porto di imbarco, le spese generali (ovvero la quota parte dei costi a bilancio di Costa Crociere 2008 legata ai fornitori italiani), le tasse e le imposte sul reddito e l'investimento in nuove navi.
L'indotto di Costa Crociere sul sistema Italia per l'anno 2008
Categoria
Valore Costa Crociere (€)
Impatto sul sistema Paese
1
indotto sui porti
53.004.168
locale sui singoli porti e città
2
indotto su aeroporti
13.230.608
locale sui singoli aeroporti e città
3
trasporto
51.750.689
regioni limitrofe ai porti di imbarco
4
spese generali
419.359.622
totale Italia
5
investimenti navi
589.550.000
totale Italia
6
tasse e imposte
16.247.803
totale Italia e regione Liguria
totale
1.143.142.890
totale Italia
In particolare - ha spiegato la compagnia - lo studio rileva come l'indotto di Costa Crociere sui porti «sia legato a valori fissi quali fee portuali, tasse, security, assistenza ai passeggeri, ma anche all'indotto creato dagli ospiti. Come porto esemplificativo dell'analisi è interessante esaminare il caso di Savona: essendo il principale porto di imbarco crea un notevole indotto alla città in termini di impatto sull'industria alberghiera e della ristorazione (molte persone, infatti, decidono di alloggiare la sera prima dell'imbarco, questo anche grazie alla comodità della location degli alberghi, che sono situati in prossimità del porto), nonché sulle attività presenti all'interno del porto quali il bar, l'edicola e il parcheggio. I porti di Venezia e di Civitavecchia, invece, creano notevoli impatti rispettivamente sulle città di Venezia (quasi 1,8 milioni di euro) e di Roma (oltre 5,6 milioni di euro): l'effetto generato è legato ai passeggeri in transito che scendono dalla nave per fare un'escursione, creando, quindi, un impatto in termini di pasti consumati, trasporto, visite ai musei/chiese e acquisto di souvenir. In termini relativi, grazie allo studio dell'indotto diretto sul porto, si evidenzia che Costa Crociere incide sulla città di Savona per l'1% del PIL cittadino e per lo 0,4% sul PIL della città di Civitavecchia».
Lo studio sottolinea anche il rilevante indotto diretto generato dai passeggeri di Costa Crociere sugli aeroporti italiani. «Si tratta - ha confermato la compagnia - di oltre 100.000 passeggeri che utilizzano l'aereo per raggiungere tutte le mete. L'indotto è generato dalle spese sostenute dai passeggeri in aeroporto per pasti e souvenir e dalle spese di trasporto per raggiungere l'aeroporto dalla città di residenza (auto propria, taxi, mezzi pubblici ed eventuale parcheggio). Il sistema aeroportuale di Milano (aeroporti di Malpensa e Linate) è responsabile del maggior traffico con oltre 50.000 passeggeri che si imbarcano e su cui Costa Crociere crea un indotto di oltre otto milioni di euro».
Oltre all'indotto sui porti e gli aeroporti, Costa Crociere crea un indotto nelle regioni limitrofe al porto di imbarco correlato ai costi di trasporto sostenuti dai crocieristi per raggiungere il porto. «Tali costi - ha precisato Costa Crociere - sono, nella maggior parte dei casi, sostenuti direttamente dai crocieristi che impiegano, quindi, mezzi propri per imbarcarsi (pedaggio autostradale, costo del carburante, pasti in viaggio), mentre solo una parte minor parte è legata ai trasferimenti di terra e aerei acquistati dai passeggeri. Nello specifico, il porto di Savona, proprio per il fatto di essere il porto di imbarco principale, crea un indotto al territorio ligure e limitrofe di oltre 22 milioni di euro legato al trasporto dei crocieristi dalle loro abitazioni al porto, di cui il 70% dell'indotto del trasporto su Savona è da attribuire ai crocieristi che autogestiscono il proprio trasporto».
Tra indotto diretto sui porti e indotto legato ai trasporti - ha sottolineato la compagnia - «in media ogni passeggero che si imbarca sui porti considerati, crea un indotto di 42 euro che impatta direttamente sul porto in questione ed un ulteriore indotto diretto pari a 78 euro nelle regioni limitrofe, dovuto al trasporto verso il porto di imbarco; mentre in media ogni passeggero che transita sui porti considerati crea un indotto di 37 euro che impatta direttamente sulla città del porto in questione».
In aggiunta all'indotto diretto su porti e aeroporti e all'indotto dovuto al trasporto per raggiungere i porti di imbarco, Costa Crociere genera un indotto di quasi 420 milioni di euro su imprese italiane fornitrici di beni e servizi per l'esercizio dell'attività crocieristica.
Nel 2008 l'impatto sulle singole regioni italiane di Costa Crociere è risultato concentrato su quattro regioni principali: Liguria (202 milioni di euro), Lombardia (104 milioni di euro), Lazio (71 milioni di euro) e Sicilia (49 milioni di euro).
Inoltre la compagnia ha evidenziato come una quota rilevante dell'indotto generato per il sistema Italia sia legata alla quota parte del 2008 dell'investimento in nuove navi, pari a 589,5 milioni di euro. «Costa Crociere, infatti - ha ricordato la società genovese - ha affidato la costruzione di cinque navi a Fincantieri in qualità di main contractor, di cui due navi in varo nel 2009 (Costa Luminosa e Costa Pacifica). Costa Luminosa è stata costruita a Porto Marghera (Venezia) e presso lo stesso cantiere si sta costruendo anche la Costa Deliziosa (in varo nel 2010); Costa Pacifica, invece, è stata costruita nel porto di Sestri Ponente (Genova). Le regioni italiane che traggono maggior beneficio dall'indotto legato all'investimento navi (utilizzando il numero dei fornitori come proxy del valore effettivo) sono quelle in cui è presente il cantiere che le ha costruite. La Lombardia è al secondo posto per la presenza di imprese in tutti gli ambiti di attività della costruzione della nave (non solo del settore arredamento), mentre il Friuli-Venezia Giulia è tra le prime quattro regioni per numero di fornitori nelle attività di costruzione delle navi grazie alla prossimità alla sede di Fincantieri. A titolo d'esempio, con riferimento a Costa Pacifica, costruita a Sestri Ponente, il 43% dei fornitori italiani coinvolti (per un totale di 488) ha sede in Liguria, il 19% in Lombardia, il 13% in Friuli Venezia Giulia, il 7% in Campania, il 7% in Veneto».
Per quanto riguarda infine le tasse e le imposte, Costa Crociere ha spiegato che «si evidenziano due principali tipologie: le imposte sul reddito a livello nazionale, in cui si ricorda che per la disciplina marittima vige un regime di tassazione agevolato, e le imposte locali, come le addizionali Irpef comunali e regionali e l'Ici. Il fatto che Costa Crociere batta bandiera italiana - ha precisato la compagnia - implica non solo il pagamento delle imposte sul reddito per i redditi imponibili generati direttamente da Costa Crociere (per un importo di 10 milioni di euro), ma anche i concessionari di bordo, poiché sono registrati in Italia e sono soggetti a tassazione secondo le regole del Registro Internazionale (per un importo di 3,5 milioni di euro). Analogamente, proprio per il fatto di battere bandiera italiana e avere sede a Genova, Costa Crociere paga l'addizionale Irpef comunale e regionale, oltre che per i dipendenti impiegati presso la sede, anche per i lavoratori marittimi, sia comunitari che extracomunitari: l'incidenza dell'addizionale comunale Irpef versata al comune di Genova per il 2008 da parte di Costa Crociere è pari all'1,3% del gettito complessivo».
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