- Nel semestre ottobre 2008 - marzo 2009 il traffico dei mezzi pesanti sulla sulla quasi totalità delle autostrade italiane è diminuito di 21 milioni di unità (circa 150.000 automezzi al giorno) rispetto al corrispondente periodo dell'anno precedente, pari ad una contrazione del 13% nel periodo considerato. Lo sottolinea un'analisi elaborata dalla CGIA - Associazione Artigiani e Piccole Imprese di Mestre sulla presenza dei veicoli pesanti nella rete autostradale fornita dall'Aiscat.
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- Sulla rete “Autostrade per l'Italia” (che comprende A1, A4 Milano-Brescia, A8/A9, A10, A12, A7, A26, A11, A12, A27, A23, A13, A14, A30, A16) il calo è stato pari a 10.217.600 mezzi (pari a quasi 73.000 camion giornalieri con una contrazione del -11,6% tra ottobre 2008 e marzo 2009). Seguono le principali direttrici autostradali del Nord-Est (che comprendono Autovie Venete, Autobrennero, Venezia-Padova e Brescia-Padova) che hanno perso 5.125.680 automezzi (pari a 36.612 Tir medi al giorno con una variazione media nel periodo di tempo considerato pari al -16,4%). Forte anche la riduzione dei volumi di traffico nelle due grandi arterie del Nord-Ovest, ovvero la Torino-Milano e la Torino Piacenza: per la prima tratta la contrazione complessiva è stata pari a 427.840 Tir (pari ad una riduzione giornaliera di poco superiore ai 3.000 automezzi con una contrazione del -10,7%); per la seconda la perdita di traffico merci su questa autostrada è stata di oltre 797.000 unità (con un decremento medio giornaliero di quasi 5.700 Tir per una riduzione del 18,3%).
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- «Questi dati - ha rilevato Giuseppe Bortolussi della CGIA Mestre - sono un segno inequivocabile della crisi economica che si è abbattuta nel Paese a partire dall'autunno scorso. Se la produzione cala, conseguentemente si riducono anche i mezzi pesanti in circolazione nelle nostre autostrade visto che in Italia, sul totale delle merci trasportate, quelle che viaggiano su gomma sono circa il 75%”. Quindi non solo l'economia ha subito una forte caduta come ormai dimostrano tutti gli indicatori economici ma anche il settore dell'autotrasporto ne ha subito pesantemente gli effetti».
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- «Si stima che almeno il 20% del traffico nazionale su gomma - ha concluso Bortolussi - sia ormai ad appannaggio dei vettori stranieri prevalentemente dell'Est Europa che corrono con tariffe e costi del lavoro abbondantemente al di sotto della media praticata dai nostri trasportatori. Crisi da un lato e concorrenza sleale dall'altro rischiano di mettere in ginocchio il nostro settore che conta circa un milione di autotrasportatori. Con le difficoltà in atto ».
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