- Assologistica ha giudicato essere «incoerenti e contraddittorie le previsioni contenute nel testo unificato in circolazione sull'organizzazione del lavoro (articoli 16, 17, 18 della 84/94)». Secondo l'associazione, «sarebbe davvero paradossale se quelle previsioni, peraltro non condivise né da Assologistica né dai sindacati di categoria maggiormente rappresentativi Cgil Cisl e Uil, determinassero lo sciopero nazionale dei porti».
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- Pertanto Assologistica ha chiesto sia al ministro dei Trasporti, Altero Matteoli, sia a Luigi Grillo, presidente della commissione Lavori pubblici e comunicazioni del Senato, che stanno predisponendo la riforma della legge 84/94 che regola le attività portuali, «di prendere in considerazione le osservazioni al testo unificato in circolazione di chi, investendo in prima persona sul mercato domestico ed internazionale del movimento delle merci, nei porti ci lavora e ci spende ogni giorno per la crescita dei volumi, dell'occupazione e della sicurezza del e sul lavoro».
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