- Lo scorso anno il traffico delle merci nel porto di Trieste è ammontato a 44,39 milioni di tonnellate, con una flessione dell'8% rispetto al 2008. Il calo è stato generato dalla diminuzione dei volumi movimentati in tutti i principali comparti merceologici. Le merci varie sono diminuite del 15% a 7,8 milioni di tonnellate, con un traffico dei container che è stato pari a 276.957 teu (-18%). Contrazione anche delle rinfuse liquide e secche, attestatesi rispettivamente a 35,0 milioni di tonnellate (-6%) e 1,5 milioni di tonnellate (-15%).
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- Si registra intanto un botta e risposta tra il presidente dell'Autorità Portuale di Trieste, Claudio Boniciolli, e la giunta della Regione Friuli Venezia Giulia, accusata da Boniciolli di aver tagliato a 1,9 milioni di euro i fondi che la Finanziaria regionale destina quest'anno al porto rispetto al contributo di 7,3 milioni di euro atteso dall'ente portuale nonché di aver cancellato i contributi alla società intermodale Alpe Adria mettendo in pericolo l'effettuazione dei collegamenti ferroviari con il porto.
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- L'assessore regionale alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, ha replicato sottolineando che «il porto di Trieste è l'infrastruttura centrale della piattaforma logistica del Friuli Venezia Giulia e la Regione è impegnata, pur nel noto contesto di crisi che stiamo attraversando, a mettere lo scalo nelle condizioni migliori per attivare tutte le azioni di rilancio possibili». «Per farlo, negli attuali momenti di difficoltà - ha aggiunto l'assessore - mi aspetto anche dall'Autorità Portuale le indispensabili azioni di razionalizzazione della spesa. Ma soprattutto spero che le prese di posizione di questi giorni sinceramente inedite per il presidente dell'Autorità Portuale di Trieste, a partire dall'attacco al porto di Capodistria fino a quello alla Regione, non rappresentino soltanto un'anticipazione della linea di difesa per giustificare nel futuro risultati deludenti».
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- Riccardi ha affermato che il presidente dell'Autorità Portuale è a conoscenza delle circostanze, a partire dal fatto che l'elevato indebitamento della Regione non consente nuovi limiti d'impegno per alcuna posta iscritta a bilancio. «La Regione - ha precisato l'assessore - ha confermato, nel bilancio 2010-2012, a differenza di altre voci, la programmazione di spesa già prevista nella Finanziaria 2009-2011 per il porto di Trieste. Sono stati stanziati 1,2 milioni di euro a titolo di contribuzione sia per lo sviluppo dei traffici sia per le manutenzioni delle parti comuni del porto. Ed a causa dell'importo del debito cui si è assestato il bilancio regionale non è stato possibile prevedere l'apertura di nuovi limiti di impegno pluriennali per coprire le spese derivanti dalla stipula di mutui. La stessa identica situazione vale anche per i porti di Monfalcone e Porto Nogaro».
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- «In sintesi - ha proseguito Riccardi - la posizione espressa da Boniciolli sarebbe la seguente: nel 2009 la Regione ha stanziato per il porto di Trieste 7,3 milioni di euro (che facendo le somme corrette sarebbero 7,4): 1,8 milioni euro più 300mila euro più 5,3 milioni di euro (corrispondente al netto ricavo del mutuo pluriennale), mentre nel 2010 ha stanziato 1,974 milioni di euro, cioè: un milione di euro più 200mila euro più 774mila euro (rata di un limite di impegno)». «Il presidente - ha rilevato l'assessore regionale - oltre a fornire percentuali di minor contributo non comprensibili, confonde gli stanziamenti di bilancio con gli importi effettivamente incassati o da incassare nell'anno: cita infatti un importo di 774mila euro che corrisponde alla penultima rata di un limite di impegno decennale disposto nel 2002, non per investimenti, bensì a titolo di contributo pluriennale a favore dell'Autorità Portuale di Trieste per la progettazione e la realizzazione di opere di ordinaria e straordinaria manutenzione dei bacini e delle banchine del comprensorio cantieristico ex Arsenale Triestino San Marco. La realtà oggettiva è che per il 2009 sono stati concessi in Finanziaria: 1,8 milioni di euro contributi per lo sviluppo dei traffici più 300mila euro per manutenzioni di parti comuni più 500mila euro (quale nuovo limite di impegno per le spese su mutui stipulati per la realizzazione di programmi di investimento), mentre nel 2010 sono stati concessi: un milione di euro di contributi per lo sviluppo dei traffici più 200mila euro per manutenzioni di parti comuni e continuerà, inoltre, a percepire il limite d'impegno attivato lo scorso anno di 500mila euro (varrà per 10 anni)». «È appena il caso di ricordare - ha aggiunto - che l'Autorità Portuale incasserà dalla Regione nel corso del 2010, assieme alla rata di 0,5 milioni di euro che percepirà per dieci anni, ulteriori 9.898.974,70 milioni di euro corrispondenti a quote di limiti di impegno pluriennali attivati negli anni precedenti».
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- «Quale sarebbe dunque - ha concluso Riccardi - la strozzatura che la Regione fa al porto di Trieste? 900.000 euro? Confido che almeno una parte di questi soldi possano essere recuperati nel corso dell'anno e mi aspetto azioni di riduzione dei costi da parte dell'Autorità Portuale oltre, naturalmente, ad un comportamento diverso da quello di questi ultimi giorni. E se, infine, Alpe Adria rischierebbe di chiudere sono proprio curioso di capire il perché!»
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