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Ciani (AP Civitavecchia): in questo momento, senza tariffe incentivanti, il cold ironing non è conveniente per gli armatori
Attualmente - spiega - il costo del petrolio non rende vantaggioso spegnere i motori
3 febbraio 2010
Nella corsa dei porti italiani a trasformarsi in scali “verdi”, nell'accezione di “ecologici”, Civitavecchia rivendica il suo primato. Sulla scia degli ulteriori accordi siglati dall'Enel con i porti di Venezia e La Spezia (inforMARE del 2 febbraio 2010), l'Autorità Portuale di Civitavecchia ricorda l'accordo sottoscritto con il gruppo energetico nel marzo 2008 (inforMARE del 3 marzo 2008): confermando piena sintonia con i colleghi di Venezia e La Spezia, Paolo Costa e Lorenzo Forcieri, il presidente dell'ente portuale laziale, Fabio Ciani, osserva che «realizzare questi progetti significherà aprire ancora di più il porto verso la città, che potrà apprezzarne e cogliere le opportunità di sviluppo, riducendo al minimo l'impatto dal punto di vista dell'ambiente».
«Il porto di Civitavecchia - rammenta Ciani - ha presentato il progetto di elettrificazione delle banchine per le crociere sia ai ministeri competenti che alla Commissione Europea ed abbiamo ricevuto unanimi consensi. Stiamo lavorando per risolvere le due questioni determinanti per poter avviare i lavori: il reperimento dei circa 12 milioni di euro necessari e la definizione di incentivi per gli armatori per l'utilizzo dell'energia elettrica per le navi in sosta nei porti».
«In questo momento - spiega Ciani - il costo del petrolio, ridotto rispetto ai picchi degli anni scorsi, non rende conveniente spegnere i motori, a meno che non si applichino tariffe incentivanti per chi utilizza il cold ironing. Mi fa molto piacere che il progetto studiato dall'Autorità Portuale di Civitavecchia con Enel, e con il contributo di altre eccellenze del Paese, a partire da Fincantieri per la tecnologia da utilizzare ed installare a bordo delle navi, possa diventare uno standard internazionale. Oggi partono Venezia e La Spezia, ma abbiamo ricevuto richieste di partnership anche da Barcellona, Marsiglia, Valencia ed altri porti del Mediterraneo. Possiamo veramente dire di aver contribuito a definire un percorso a livello internazionale per creare un porto ecologico che si integri sempre di più con la città, perché se da un lato gli scali sono fonte di occupazione e crescita economica, se il trasporto marittimo è senza dubbio la modalità più sostenibile dal punto di vista ecologico, basti pensare ai vantaggi delle autostrade del mare, è anche vero che le città portuali sono quelle che devono sopportare i maggiori oneri derivanti dalla movimentazione di migliaia di mezzi pesanti ed autovetture».
«Per questo - prosegue Ciani - il nostro protocollo d'intesa con Enel prevedeva, oltre al progetto di elettrificazione delle banchine, che mira a ridurre l'impatto delle navi da crociera, che sono delle piccole città sul mare, anche l'utilizzo di energie rinnovabili per il soddisfacimento del fabbisogno energetico delle strutture portuali di terra. Il fotovoltaico è già una realtà, ora abbiamo aperto un altro fronte del tutto innovativo, su cui stiamo lavorando: la produzione di energia dal moto ondoso».
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