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Nel 2009 i volumi di traffico portuale movimentati da Eurogate e HHLA sono diminuiti rispettivamente del 12,3% e del 32,9%
Eckelmann: se i nostri terminal non saranno resi accessibili nell'intero arco delle 24 ore, le compagnie di navigazione saranno costrette a portare le loro portacontainer giganti in altri porti
3 febbraio 2010
Il 2009 è stato un anno di acuta sofferenza per Eurogate e Hamburger Hafen und Logistik (HHLA), i due principali gruppi terminalisti tedeschi. Entrambi hanno registrato un sensibile calo del traffico containerizzato movimentato, con una contrazione che per Eurogate è stata del -12,3% e per HHLA addirittura del -32,9%.
Gruppo Eurogate Volumi di traffico dei container
2009 (in TEU)
2008 (in TEU)
Var (in %)
Bremerhaven
4.535.842
5.500.709
-17,5
Amburgo
2.138.103
2.690.525
-20,5
Germania
6.673.945
8.191.234
-18,5
Italia
5.139.891
5.704.404
-9,9
Portogallo
204.595
235.356
-13,1
Marocco
435.575
64.178
578,7
Europa
12.454.006
14.195.172
-12,3
In particolare Eurogate, che è una joint venture 50:50 tra Eurokai e BLG, ha totalizzato un traffico di 12.454.006 teu rispetto a 14.195.172 teu movimentati nel 2008. La riduzione del traffico nei terminal tedeschi del gruppo è stata del 18,5%, mentre nei terminal italiani, che sono gestiti dalla filiale Contship Italia (66,6% Eurokai, 33,4% Eurogate), i volumi hanno registrato una diminuzione meno accentuata (-9,9%) grazie al contributo positivo del Cagliari International Container Terminal (CICT).
Eurogate prevede comunque di chiudere l'esercizio 2009 con un risultato finanziario positivo. «La crisi economica - ha confermato oggi il presidente del gruppo tedesco, Thomas Eckelmann - ha lasciato un segno. Ciononostante registreremo un risultato positivo per il 2009». «Tuttavia - ha aggiunto - ci vorranno alcuni anni prima di poter tornare ai livelli record del 2008».
Eckelmann ha sottolineato che Eurogate sta facendo la propria parte per conservare la competitività del network paneuropeo del gruppo ed ha sollecitato le istituzioni politiche a garantire la competitività dell'intero sistema portuale e logistico con interventi infrastrutturali e, in particolare, con il dragaggio dei fiumi Elba e Weser. «Se i nostri terminal non saranno resi accessibili nell'intero arco delle 24 ore - ha spiegato - per quanto possa essere elevata la qualità della nostra attività, le compagnie di navigazione saranno costrette a portare le loro portacontainer giganti in altri porti».
Dal canto suo HHLA prevede di archiviare l'esercizio 2009 con un risultato operativo (EBIT) di circa 176 milioni di euro su ricavi per circa 988 milioni di euro contro rispettivamente 358 milioni e 1.327 milioni di euro nell'esercizio precedente. Lo scorso anno i terminal portuali di HHLA hanno movimentato un traffico dei container pari a 4,9 milioni di teu (-32,9%), mentre nel segmento intermodale i volumi trasportati sono ammontati a 1,5 milioni di teu (-18,5%).
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