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Confitarma, no a personale armato sulle navi mercantili per contrastare la pirateria
La Confederazione sta valutando le iniziative parlamentari che propongono tale misura
7 aprile 2010
Senato della Repubblica
DISEGNO DI LEGGE
d'iniziativa dei senatori AMATO e CANTONI
Comunicato alla Presidenza il 3 marzo 2010
Disposizioni in materia di misure di contrasto alla pirateria marittima
DISEGNO DI LEGGE
Art. 1.
1. I servizi di vigilanza privata, disciplinati dagli articoli da 133 a 141 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, di cui al regio decreto 18 giugno 1931, n. 773, e dagli articoli da 257 a 260-quater del relativo regolamento di esecuzione di cui al regio decreto 6 maggio 1940, n. 635, possono essere svolti, con l'impiego di guardie giurate e con l'utilizzo di armi comuni da fuoco, a protezione delle merci e dei valori su navi mercantili e su navi da pesca battenti bandiera italiana in acque internazionali in cui esista il rischio di pirateria.
2. Con decreto del Ministro dell'interno, di concerto con il Ministro della difesa e il Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, da adottare entro sessanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge, sono stabiliti le caratteristiche, le condizioni e i requisiti per il possesso, l'utilizzo, l'acquisizione e il trasporto delle armi per la prestazione dei servizi di protezione dei beni, al fine di prevenire e reprimere gli attacchi di natura piratesca.
3. Dall'attuazione della presente legge non devono derivare nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
La Confederazione Italiana Armatori (Confitarma) conferma la propria contrarietà alla presenza di personale armato a bordo delle navi mercantili quale misura per contrastare gli atti di pirateria nel Golfo di Aden e nelle acque antistanti le coste somale. «Nonostante la situazione sia ogni giorno più gravosa - ha spiegato il neo presidente della confederazione armatoriale, Paolo d'Amico - confermo che al momento la posizione di Confitarma, conforme alle indicazioni delle principali associazioni internazionali (IMO, Intertanko, Intercargo e BIMCO) e d'intesa con la Marina Militare e la Guardia Costiera, è in linea di principio contraria all'uso delle armi e di personale armato a bordo delle navi mercantili di bandiera, fatte salve alcune fattispecie particolari, come viaggi in zone sensibili di unità da crociera, unità particolarmente vulnerabili o pescherecci d'altura».
d'Amico ha precisato che Confitarma ha già avviato una verifica al suo interno con il coinvolgimento delle principali aziende associate le cui navi operano in tale area in ordine all'iniziativa parlamentare dei senatori Amato e Cantoni che hanno presentato il disegno di legge n. 2050, con il quale si consentirebbe la possibilità di dotare le unità mercantili italiane di personale privato armato al fine di prevenire e reprimere attacchi di pirateria. «Sulla stessa problematica - ha ricordato d'Amico - di recente si sono aggiunte altre iniziative parlamentari, quella del senatore Enrico Musso (n. 2092) e, alla Camera, dell'onorevole Scandroglio (n. C. 3321), disegni di legge che verranno altresì approfonditi da Confitarma per le conseguenti opportune valutazioni».
Ribadendo la posizione di Confitarma sull'uso delle armi per contrastare la pirateria, d'Amico ha espresso «il massimo apprezzamento per i comandanti delle nostre navi e per l'azione delle forze militari che sono stati in grado di neutralizzare i recenti attacchi alle nostre unità mercantili in quell'area».
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