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Merlo, Forcieri e Canavese: senza l'autonomia finanziaria dei porti non è possibile parlare di un vero disegno di riforma della 84/94
I presidenti dei tre porti liguri sottolineano che «non tutta la portualità è uguale ed ha identiche esigenze»
20 aprile 2010
A conclusione del “conclave” dei porti liguri, riunitosi oggi a Genova, la fumata è nera. I tre presidenti delle Autorità Portuali di Genova, La Spezia e Savona, Luigi Merlo, Lorenzo Forcieri e Rino Canavese, infatti, hanno bocciato il disegno di legge di riforma della legge 84/94 sulla portualità approvato dal governo la scorsa settimana (inforMARE del 16 aprile 2010).
Al termine dell'incontro, svoltosi nell'ambito dell'attività dell'associazione Ligurian Ports, Merlo, Forcieri e Canavese hanno espresso un giudizio univoco e critico sul provvedimento governativo ed hanno annunciato che predisporranno le loro proposte di modifica in maniera dettagliata.
«Nel frattempo - hanno precisato i presidenti delle tre Autorità Portuali liguri - sottolineiamo come sia necessario un maggiore bilanciamento di poteri tra autorità marittima e autorità portuale ed una maggiore chiarezza riguardo le attività dei due enti. È chiaro che in assenza della norma che stabiliva l'autonomia finanziaria dei porti non è possibile parlare di un vero disegno di riforma».
«La nostra posizione riguardo la legge di riforma - hanno spiegato Merlo, Forcieri e Canavese - è univoca e simile a quella di Assoporti. Riteniamo però che su alcuni aspetti sottolineati dall'associazione nazionale, si debba puntualizzare maggiormente che non tutta la portualità è uguale ed ha identiche esigenze. Riteniamo che sia opportuno adattare le richieste dei mercati a quelle dei porti. Un passo importante per questo rimane l'autonomia finanziaria che ci permetterebbe di investire per proseguire sulla linea dello sviluppo. Ribadiamo che i porti liguri, principali accessi per i mercati del Nord Italia, continueranno a lavorare assieme. Ribadiamo la necessità di un incontro congiunto tra le Autorità Portuali , la Regione, i Comuni e le Province per fare massa critica e riportare l'attenzione sulla portualità. È necessario coordinare le azioni per far sì che il parlamento apporti le modifiche auspicate ad un testo di legge che riteniamo inadeguato. Presenteremo le nostre proposte e chiederemo ai parlamentari liguri di sostenerle nelle sedi adeguate».
Nel corso dell'incontro i tre presidenti dei porti liguri hanno affrontato per la prima volta anche il tema relativo alle concessioni demaniali e alle procedure autorizzative decidendo di predisporre un regolamento comune.
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