- Federmar-Cisal protesta per la mancata convocazione del sindacato all'incontro sulla questione della privatizzazione del gruppo armatoriale Tirrenia tenutosi ieri presso il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti nel corso del quale è emerso che gli esuberi sarebbero 250 tra marittimi e amministrativi e sarebbero dovuti - hanno reso noto le organizzazioni sindacali Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti che hanno partecipato alla riunione - «all'erogazione di una sovvenzione insufficiente a compensare il costo del lavoro». I tre sindacati hanno precisato che, per scongiurare tale scenario, «è necessario, per l'espletamento dei servizi dovuti, il ricorso a risorse aggiuntive, a carico dello Stato, quantificabili intorno ai 12,5 milioni di euro». Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti, in considerazione della persistenza di «condizioni di grave incertezza», hanno confermato lo sciopero in programma il prossimo 8 giugno.
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- Da parte sua Federmar-Cisal, lamentando la discriminazione verso il sindacato operata dal ministero «nonostante nella riunione avuta un mese fa con la stessa organizzazione si fosse impegnato a convocare tutti i rappresentanti dei lavoratori per discutere nel prosieguo i risvolti sociali dell'operazione», ha manifestato sorpresa per il fatto che, «ancora prima che siano illustrati i piani industriali proposti dagli offerenti all'acquisto del gruppo, emergano dati di esubero di personale dove soltanto qualche mese fa veniva assicurato che non c'erano eccedenze tra i dipendenti di terra e di mare».
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- Evidenziando come, sul piano delle tutele dei lavoratori, si manifesti «ogni giorno di più l'errore macroscopico compiuto con lo spacchettamento del gruppo», il sindacato Federmar-Cisal ha rinnovato la richiesta che per i lavoratori delle aziende del gruppo Tirrenia siano attivati i medesimi ammortizzatori sociali che il governo ha attivato per i dipendenti Alitalia ed ha dichiarato anch'esso una giornata di sciopero per i dipendenti delle aziende Tirrenia per il prossimo 8 giugno.
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