- Mercoledì scorso la giunta regionale del Friuli Venezia Giulia ha incaricato l'assessore alla Viabilità e Trasporti, Riccardo Riccardi, di «rappresentare gli interessi regionali nelle sedi istituzionali più opportune» nel corso dell'iter di definizione dei contenuti dell'intesa Stato-Regione per una nuova “governance” del sistema portuale del Friuli Venezia Giulia, in considerazione della presentazione del progetto Unicredit Logistics per il potenziamento degli scali di Trieste e Monfalcone.
- Riccardi ha ricordato che l'ipotesi di intesa, di cui sono state già gettate le basi in più incontri al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, prevede alcuni «contenuti essenziali», tra cui la costituzione di un'unica Autorità Portuale la cui presidenza verrà nominata nel rispetto delle norme vigenti, l'assegnazione alla nuova Autorità Portuale delle funzioni pianificatorie, programmatorie, di realizzazione delle opere pubbliche e di gestione degli ambiti portuali, la possibilità di nomina (da parte del presidente del Consiglio dei ministri) di un commissario con poteri straordinari «qualora si verifichino ostacoli o rallentamenti nell'attuazione degli investimenti di sviluppo e rilancio dei porti regionali»: la figura del commissario potrà coincidere con quella del presidente dell'Autorità Portuale.
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- «L'intesa tra Stato e Regione - ha detto Riccardi - potrà trovare spazio in un nuovo decreto legislativo di attuazione dello statuto regionale, integrativo di quello del 2004 (il 111/04), che preveda espressamente un ruolo di rilievo della Regione nella governance dell'intero sistema portuale del Friuli Venezia Giulia». «Nel caso in cui - ha aggiunto - le norme di dettaglio non trovino adeguato spazio in tale decreto integrativo, la Regione predisporrà, sempre in accordo con il ministero, una legge attuativa che definisca le procedure per assicurare la governance unica del sistema portuale regionale, le procedure di selezione dell'impresa o delle imprese interessate alla realizzazione delle infrastrutture ed allo svolgimento delle operazioni portuali, l'estensione delle procedure acceleratorie dei lavori, le forme di finanziamento e di concessione di aiuti sotto forma di garanzie quali strumento di promozione dei traffici marittimi».
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- Riccardi ha presentato alla giunta una relazione in cui indica che l'intervento finanziario pubblico (risorse di provenienza UE, dello Stato e della Regione), da affiancare all'investimento privato, deve riguardare le opere infrastrutturali, soprattutto ferroviarie: in campo stradale occorre pensare al potenziamento degli svincoli porto-autostrada, mentre più cospicui appaiono gli interventi sulla rete ferroviaria. In particolare, ha evidenziato l'assessore, con tre successive fasi d'intervento si pensa al raddoppio della linea Bivio San Polo-Monfalcone ed al potenziamento del terminal ferroviario di Monfalcone, al raddoppio della Ronchi-Cervignano-Udine e della circonvallazione di Udine, infine alla realizzazione della nuova linea ad Alta velocità/Alta capacità Ronchi-Trieste con i nuovi innesti verso il porto di Trieste. «Già oggi - ha rilevato Riccardi - l'attuale rete FS ha una capacità di 520mila teu (oggi peraltro ne vengono movimentati circa 120mila) che potrebbe giungere a quota 800mila con treni-navetta porto Trieste-autoporto Fernetti sfruttando la linea Transalpina. Con la prima fase si potrebbe passare ad oltre 900mila teu trasportati, quindi ad 1,5 milioni e poi, con l'Alta capacità, a 3,4 milioni di teu».
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