- Stamani, nel corso del convegno dal titolo “Verso il cuore d'Europa. Il nuovo sistema logistico Alto Tirreno” organizzato dall'Autorità Portuale della Spezia in collaborazione con la Cassa di Risparmio della Spezia, il presidente dell'ente portuale spezzino, Lorenzo Forcieri, ha presentato a rappresentanti della politica e del mercato logistico e trasportistico un progetto per la realizzazione di un nuovo sistema logistico integrato dell'Alto Tirreno con l'obiettivo di imprimere una brusca accelerazione alla realizzazione delle infrastrutture strategiche per il Paese.
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- Il progetto - ha spiegato il presidente dell'authority portuale nel corso dell'incontro a Villa Marigola (Lerici) - avrà il suo punto di riferimento in una fondazione ad hoc in grado di garantire il coordinamento fra Regioni, Autorità Portuali, operatori privati e soggetti finanziari.
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- Forcieri ha chiesto al governo e alle Regioni interessate, ovvero Liguria, Toscana, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Trentino Alto Adige, di sostenere il progetto, individuando gli strumenti per garantire certezza e continuità nelle risorse, ed ha chiesto alle ferrovie, agli operatori privati e alle banche di valutarne rapidamente la forza economica.
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- Nel corso dell'incontro Forcieri ha evidenziato la perdita di competitività dei porti italiani e di quelli liguri rilevando che dal 2000 al 2008 il traffico dei container in Europa è salito da 46 a 87 milioni di teu, ma la quota dei porti nordeuropei è passata dal 40% al 42% mentre i porti italiani sono scesi dal 15,2 all'11,9% e quelli dell'Alto Tirreno sono precipitati dal 6,5 al 4,7%. Inoltre la quota di container “italiani” assorbita dai soli porti di Rotterdam e Amburgo ha superato i 740.000 teu.
- «Oggi - ha concluso Forcieri - è indispensabile un cambio di passo. Lo stesso auspicato dal ministro delle Infrastrutture Altero Matteoli, che ha insistito sulla necessità di attivare nuove risorse per le infrastrutture. Un tema, questo, sul quale il presidente della Commissione Trasporti del Senato, Luigi Grillo, ha rivendicato al Parlamento la responsabilità di fare le leggi e quindi di decidere, attraverso anche un accordo bipartisan esistente, forme di autonomia finanziaria che null'altro è che federalismo».
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