- «La soppressione dell'Ipsema prevista dalla manovra sui conti pubblici sa di paradossale, poiché la sua confluenza nell'Inail comporterebbe delle non trascurabili ripercussioni sulla specificità nel settore, con ovvie difficoltà per il personale navigante e per i datori di lavoro del comparto marittimo». Lo ha detto Aldo Di Biagio, membro della Commissione Lavoro della Camera dei deputati, che in queste ore si è rivolto al ministro dell'Economia e delle Finanze, Giulio Tremonti, per avere chiarimenti sulla manovra finanziaria varata dal governo.
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- Di Biagio, che fa parte del gruppo parlamentare del Popolo della Libertà ed è relatore del progetto di legge istitutivo dell'Ente Sociale Italiano della Navigazione (ESIN), ha sottolineato che su tali criticità «è opportuno aprire gli occhi per evitare, con la scusa di una non chiara razionalizzazione, di creare problemi ben più gravi di quelli che si intendeva superare».
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- «L'Ipsema - ha dichiarato Di Biagio - non è un ente inutile su cui agire con i bisturi della finanziaria, anche perché gli ottimi risultati finanziari, la fattività con la quale si supporta il comparto marittimo delle oltre seimila imprese armatoriali italiane, rappresentano un dato non sottovalutabile, considerando anche l'importanza per l'Italia, che ha 8000 chilometri di coste, di poter correttamente gestire e supportare l'economia del mare, che è pari al 3% del Pil ed è in costante crescita sul versante occupazionale. Piuttosto ben si inserirebbe nel tessuto della razionalizzazione di questo provvedimento la proposta di legge istitutiva dell'Ente Sociale Italiano della Navigazione (ESIN), al momento in Commissione Lavoro, il cui obbiettivo è proprio quello di avviare un percorso di sintesi organizzativa nel settore e nel quale confluirebbe la stessa Ipsema. Una proposta pienamente sostenuta a livello bipartisan e condivisa dalle sigle sindacali».
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- «L'ESIN - ha spiegato il parlamentare - andrebbe ad accorpare tutte le competenze in materia di welfare offrendo un valore aggiunto in termini di governo efficace delle politiche di settore e comportando significativi risparmi di gestione, che ammonterebbero a circa 15 milioni di euro, un miglioramento dei servizi all'utenza, una razionalizzazione delle competenze assicurative, un potenziamento delle attività in materia di prevenzione e di salute nonché una valorizzazione della specificità del settore marittimo».
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- Di Biagio ha assicurato «pieno sostegno ai lavoratori marittimi, agli armatori e a tutto il personale del comparto direttamente coinvolto dalle disposizioni perché la razionalizzazione non può significare un passo indietro, ma ottimizzazione che in questo caso non coincide con la chiusura di uno degli enti pubblici più fattivi ed operativi. Urge - ha concluso - salvaguardare la specificità di un settore valido, ed invito il ministro Tremonti a riflettere sulle chiare difficoltà che la manovra potrebbe comportare sulla nostra economia marittima».
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