- inforMARE - La definizione delle nuove linee guida sugli aiuti di Stato per i porti subirà ulteriori rinvii. Lo prevede il segretario generale dell'European Sea Ports Organisation (ESPO), Patrick Verhoeven: con l'insediamento della nuova Commissione Europea all'inizio di quest'anno - ha ricordato il rappresentante dell'associazione dei porti europei - si è verificato un rilevante cambiamento con il trasferimento dalla direzione generale per i Trasporti a quella per la Concorrenza della competenza sugli aiuti di Stato relativi al settore del trasporto e ciò significa - ha rilevato - che i tanto attesi orientamenti sugli aiuti di Stato per i porti sono stati nuovamente rinviati.
- «Se da un lato la prospettiva di avere orientamenti sugli aiuti di Stato a breve termine è piuttosto pessimistica - ha tuttavia osservato Verhoeven - l'approccio della Commissione sugli aiuti di Stato in occasione di singoli casi relativi ai porti sta cambiando in maniera significativa. Recenti decisioni mostrano un cambiamento nel modo di pensare tanto che la tradizionale distinzione tra le infrastrutture generali e commerciali nei porti sembra non possa più reggere».
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- Secondo Verhoeven, due esempi di questo cambiamento riguardano le decisioni assunte per i porti del Pireo e di Ventspils. In entrambi i casi - ha spiegato - la Commissione ha confermato innanzitutto che le relative Autorità Portuali sono imprese e che, anche se le due Autorità Portuali svolgono compiti di interesse pubblico come ad esempio quelli per la safety e la security, possono tuttavia svolgere anche attività economiche. Ciò - ha precisato - è evidente per il porto del Pireo, che in larga misura è ancora un porto di servizio, ma è vero anche per il porto lettone di Ventspils, che è un tipico porto landlord governato da un ente portuale pubblico. Verhoeven ha ricordato che la Commissione ha tratto la conclusione che la Ventspils Freeport Authority è un'impresa in quanto fissa massimali tariffari per i servizi portuali, fornisce servizi tecnico-nautici e rende disponibili aree e infrastrutture portuali ai prestatori di servizi portuali in cambio di un importo che è autonomamente determinato dall'Autorità Portuale.
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- Specialmente nel caso di Ventspils - ha sottolineato il segretario generale di ESPO - la Commissione è giunta a conclusioni rilevanti per ciò che riguarda l'esistenza di aiuti di Stato a livello dell'Autorità Portuale e, in particolare, la selettività degli aiuti e il vantaggio economico conferito all'Autorità Portuale. Gli aiuti per Ventspils riguardano un importante ammodernamento dell'infrastruttura portuale, inclusa la costruzione di un terminal, di due banchine, la ricostruzione di una diga, il dragaggio del bacino portuale, la costruzione di accessi ferroviari, la ristrutturazione di approdi per le imbarcazioni dell'Autorità Portuale e il consolidamento della riva del canale. Verhoeven ha rilevato che in precedenza la Commissione non avrebbe considerato l'esistenza di aiuti di Stato nel finanziamento pubblico delle infrastrutture di carattere generale, come dighe e difese costiere, mentre ora sostiene che, anche se tali opere infrastrutturali sono generalmente ad alta intensità di capitale ed estremamente rischiose dal punto di vista finanziario, questi investimenti sono necessari per rendere possibile la gestione commerciale del porto e, quindi, tali investimenti possono essere parimenti considerati di carattere commerciale.
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- Verhoeven ha precisato che la Commissione ritiene tuttavia non necessario assumere una decisione definitiva nel caso di Ventspils perché, anche se è presente un elemento di aiuto di Stato, questo sarebbe compatibile con il mercato interno europeo. Tuttavia ha ricordato che, nel caso di Ventspils, la Commissione ritiene che se gli interventi di dragaggio sono direttamente legati allo sviluppo dei terminal e delle banchine, cioè infrastrutture sfruttabili commercialmente, ciò conferisce un vantaggio economico per l'Autorità Portuale e il finanziamento pubblico può quindi costituire un aiuto di Stato. Lo stesso vale per l'accesso ferroviario se questo può essere direttamente correlato allo sfruttamento commerciale del porto, ad esempio, essendo direttamente collegato ad un terminal.
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- «A seguito delle decisioni assunte in questi casi - ha concluso Verhoeven - il più concreto orientamento sugli aiuti di Stato per i porti che esiste in questo momento è che è meglio notificare alla Commissione qualsiasi tipo di finanziamento pubblico. Non è più una decisione sicura supporre che il finanziamento non costituisca un aiuto perché l'investimento riguarda infrastrutture generali di cui beneficia l'intera comunità portuale». (iM)
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