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I ricavi delle case di spedizione genovesi sono ancora notevolmente inferiori ai livelli pre-crisi
Nei primi nove mesi del 2010 la crescita media del volume d'affari delle aziende è stata del 2%, ma per l'intero anno l'aumento sarà del 10%
30 novembre 2010
inforMARE - Nei primi nove mesi di quest'anno la crescita media del fatturato delle case di spedizione genovesi è stata del 2% e per l'intero 2010 le società di spedizione del capoluogo ligure prevedono un aumento ben più consistente del volume d'affari (+10% sul 2009). Questi sono i principali risultati dell'Osservatorio Spediporto 2010, che è realizzato dall'Associazione Spedizionieri Corrieri Trasportatori di Genova (Spediporto) attraverso i dati forniti da un sondaggio svolto su un campione rappresentativo delle 586 aziende iscritte all'associazione, società che danno lavoro a 12.500 persone e che realizzano un giro d'affari annuo di circa tre miliardi di euro.
Inoltre nell'intero 2010 gli spedizionieri genovesi prevedono di movimentare un traffico di merci pari a circa un milione di container teu (al netto dei container vuoti, del trasbordo e di quelli gestiti direttamente dalle agenzie marittime), di cui circa 790mila teu in importazione e circa 210mila in esportazione.
Spediporto ha rilevato come la lieve ripresa del fatturato (+2%) registrata mediamente dalle case di spedizione nei primi nove mesi del 2010 derivi da un incremento dei volumi di traffico pari a circa l'11% al quale tuttavia non è corrisposto un analogo incremento del fatturato a causa della riduzione del rendimento delle attività di spedizioni. Con riferimento al dato previsionale di chiusura del 2010 - ha osservato l'associazione - la stima di crescita media (+10%) del fatturato degli spedizionieri genovesi è determinata dal consueto picco stagionale che si registra nell'ultimo trimestre dell'anno e che ha il suo momento di massima espressione in coincidenza con il periodo natalizio.
Spediporto ha sottolineato che per cogliere l'entità della ripresa registrata nel corso del 2010 occorre infatti analizzare i risultati raccolti dall'Osservatorio sull'andamento dell'attività degli spedizionieri al 31 dicembre 2009, anno in cui si sono registrati i peggiori dati di fatturato degli ultimi 20 anni: il 26% delle aziende di spedizioni genovesi aveva registrato un calo dei ricavi del -20%, il 14% un decremento del 30% e il 18% di oltre il 30%. Il 9% delle realtà aziendali aveva subito una flessione del 10% e un altro 9% si era posizionato invece su livelli di sostanziale stabilità rispetto all'anno precedente. Il recupero del fatturato del 10% stimato al 31 dicembre 2010 rispetto all'anno precedente - ha spiegato l'associazione - compensa quindi solo debolmente il forte decremento di fatturato - in media del 25% - registrato nel 2009 e occorrerà pertanto ancora tempo per poter raggiungere livelli di ricavi equiparabili al periodo pre-crisi.
Spediporto intende fare dell'Osservatorio un appuntamento fisso per la disamina degli indici che caratterizzano il proprio settore e per fornire una fotografia dal punto di vista societario, occupazionale e di business delle aziende che compongono la compagine associativa. L'associazione ha reso noto che sotto quest'ultimo profilo l'indagine evidenzia che il 74% delle aziende associate sono costituite in società a responsabilità limitata (s.r.l.) dove il numero dei soci oscilla in un range che va da due ad un massimo di cinque dipendenti, mentre, a differenza di quello che si potrebbe facilmente dedurre, solo circa il 17% sono società familiari. Circa il 65% delle realtà hanno un organico che varia dai quattro ai 15 dipendenti e il 19% dichiara oltre 19 dipendenti.
Sotto l'aspetto del volume d'affari, risulta che il 50% delle aziende produce mediamente un fatturato che oscilla tra i due e i 10 milioni di euro, il 15% oltre i 10 milioni di euro mentre il 35% si colloca sotto la soglia dei due milioni di euro.
Dal punto di vista dell'internazionalizzazione, il 14% delle aziende risulta avere una o più filiali all'estero mentre la presenza sul territorio italiano, per il 72% delle aziende, si traduce in un'unica sede a Genova e il restante 28% si estende fino ad un massimo di quattro filiali.
Dai dati elaborati - ha precisato Spediporto - si può affermare inoltre che per la maggioranza delle imprese associate, sono le importazioni a contribuire in modo prevalente sul fatturato. Inoltre l'Osservatorio evidenzia che i traffici gestiti dalle case di spedizione genovesi risultano in prevalenza generati con l'Estremo Oriente, seguito dall'Africa, dal Medio Oriente e da Centro e Sud America. Per quanto riguarda invece i prodotti, è l'agroalimentare, la categoria merceologica maggiormente trasportata; seguono in ordine decrescente di importanza: il tessile e l'abbigliamento, i prodotti siderurgici e meccanici, la pelletteria e l'arredo, i prodotti farmaceutici, l'impiantistica, e, in misura minore, componenti navali, metalli non ferrosi, piastrelle, vini e oli.
In relazione invece alla tipologia di vettore utilizzato nello svolgimento della propria attività, le aziende di spedizioni genovesi - come facilmente intuibile - utilizzano prevalentemente la nave, seguita da camion, treno ed aereo con una netta prevalenza del trasporto gommato rispetto a quello tramite ferrovia. (iM)
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