- inforMARE - La Camera di Commercio Italo-Germanica ha organizzato un seminario nel corso del quale sono stati esaminati gli effetti sull'autotrasporto e sulle spedizioni della legge n. 127 del 4 agosto 2010 di conversione del decreto del 6 luglio scorso che ha introdotto misure per assicurare la regolarità del servizio pubblico di trasporto marittimo.
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- Durante l'incontro il presidente di Spedapi Milano, Luca Castigliego, ha sottolineato che, dal punto di vista degli spedizionieri, il fatto «che la legge sull'autotrasporto preveda il pagamento a 30 giorni non può che farci piacere. Anche perché - ha spiegato - c'è un'analoga legge europea (del 2000) che prevede tali “norme” per tutti. Il problema dunque non è il non voler pagare l'autotrasporto a 30 giorni. La richiesta è di estendere questa norma europea a tutta la filiera del trasporto, quindi anche agli spedizionieri, quindi anche alle tratte estere, quindi anche al mondo della produzione. Insomma - ha proseguito Castigliego - fare una legge (giusta) solo per pochi non mi sembra una soluzione equa ad un problema che riguarda tutti. Gli spedizionieri, quindi, mai e poi chiederanno la cancellazione della legge che prevede il pagamento a 30 giorni. Chiedono, anzi, l'estensione a tutti di una tale norma».
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- Il presidente di Spedapi Milano ha criticato l'autotrasporto che - ha spiegato - se da un lato è «debole nei confronti della committenza» dall'altro è «forte nei confronti del governo». Castigliego ha sottolineato come, con la nuova legge sull'autotrasporto, il sottosegretario ai Trasporti, Bartolomeo Giachino, abbia visto garantita la pace sociale fino a tutto il 2011; «però - ha osservato - adesso è in subbuglio il mondo della committenza, in primis Confindustria, che non ci sta a subire imposizioni tariffarie per legge». «Tutti, spedizionieri, logistici, ma anche produttori, distributori - ha detto Castigliego - vorrebbero poter basare la loro attività su “tariffe fisse” garantite a copertura dei costi, ma la realtà non è questa». «Vedere che il governo fa figli e figliastri non è accettabile in un Paese moderno. Sapere che per ottenere il riconoscimento di certi diritti (come quelli concessi agli autotrasportatori) che penalizzano tutti gli altri basta “ricattare” il governo, non è un bell'esempio per il Paese».
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- Infine, in merito alla questione delle responsabilità, secondo Castigliego «continuare a dire che se un autotrasportatore prende una multa o causa un incidente, la colpa deve essere addossata al committente è semplicemente assurdo». Il presidente di Spedapi Milano ha rilevato come spedizionieri e autotrasportatori siano «sulla stessa barca»: «dobbiamo semplicemente decidere - ha concluso - se condurre una battaglia insieme, da alleati, o andare avanti con questa “guerra tra poveri”». (iM)
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