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Il porto di Rotterdam chiude il 2010 con un traffico record di 430 milioni di tonnellate di merci (+11,1%)
Hans Smits: i problemi non risiedono nell'hardware del porto, cioè nelle sue infrastrutture fisiche, ma nel software
30 dicembre 2010
inforMARE - Nel 2010 il traffico delle merci nel porto di Rotterdam è cresciuto dell'11,1% attestandosi a circa 430 milioni di tonnellate rispetto a 387 milioni di tonnellate movimentate lo scorso anno. Si tratta del nuovo record di traffico annuale dello scalo olandese che aveva stabilito il precedente primato nel 2008 con oltre 421 milioni di tonnellate.
«Questo risultato - ha dichiarato oggi l'amministratore delegato della Port of Rotterdam Authority, Hans Smits - va al di là delle aspettative. È un traffico record per il porto mentre l'Autorità Portuale di Rotterdam investe una somma record di 460 milioni di euro. Quest'anno il traffico è stato particolarmente stimolato dalla crescita del 15% del commercio mondiale e dalla fiorente economia tedesca. Nel 2011 i tagli governativi saranno avvertiti in maniera più consistente in tutta Europa. Tuttavia Rotterdam continuerà a sentire e a trasmettere il battito cardiaco dell'economia mondiale. Nutro quindi un cauto ottimismo per il traffico, che prevedo crescerà tra il 2% e il 3% a circa 440 milioni di tonnellate».
Smits ha però sottolineato la necessità di non dormire sugli allori: «se vogliamo che il porto continui a svolgere il suo ruolo di motore delle economie nazionale ed europea abbiamo bisogno di progredire in una serie di settori nei prossimi anni. I problemi - ha spiegato l'amministratore delegato della Port Authority - non risiedono nell'hardware del porto, cioè nelle sue infrastrutture fisiche. Questo è in gran parte un problema di carattere tecnico e quindi può essere risolto. La grande sfida è il software, il senso di urgenza e la volontà di risolvere i problemi in modo creativo». Confrontando la crescita economica e la flessibilità di nazioni come Cina, India e Brasile con l'Europa e osservando che l'Europa è strutturalmente in ritardo, Hans Smits ha osservato come «i Paesi con i maggiori legami con il resto del mondo tramite l'industria, l'esportazione e il commercio - come la Germania e i Paesi Bassi - stiano tuttora facendo meglio. Abbiamo bisogno - ha evidenziato - di rafforzare ciò che di buono stiamo facendo. Per ciò che ci riguarda, questo significa ad esempio che nei prossimi anni dovremo ottimizzare i processi logistici al fine di trasportare le merci in modo più efficiente e pulito». «Il nuovo governo olandese - ha concluso Smits - è pienamente consapevole dell'importanza dell'economia e del porto di Rotterdam. Le aspettative sono elevate e queste aspettative devono essere soddisfatte il prossimo anno».
Nel 2010 le importazioni attraverso il porto di Rotterdam sono cresciute del 12,0% a 306 milioni di tonnellate e le esportazioni sono aumentate del 9,0% a 124 milioni di tonnellate. Le rinfuse secche, con un totale di 85 milioni di tonnellate (+27,6%), hanno registrato un recupero rispetto alla flessione del 29,8% registrata lo scorso anno. Più contenuta (+5,6%) la crescita delle rinfuse liquide che si sono attestate a 209 milioni di tonnellate. Le merci containerizzate hanno totalizzato 112 milioni di tonnellate (+11,7%) e il volume movimentato in termini di box da 20' è stato pari a circa 11,1 milioni di teu (+13,9%). Le merci convenzionabili e ro-ro sono ammontate a 24 milioni di tonnellate (+8,2%).
Nel solo quarto trimestre del 2010 lo scalo olandese ha movimentato circa 109 milioni di tonnellate di merci, con un incremento del 4,9% rispetto al corrispondente periodo dello scorso anno. (iM)
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