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Lo scorso anno fatturato e utile netto del gruppo Hupac sono cresciuti rispettivamente del 4,9% e del 16,3%
L'azienda elvetica ritiene siano rilevanti le possibilità di crescita del traffico combinato
4 maggio 2011
Il gruppo elvetico di trasporto combinato Hupac ha chiuso il 2010 con un utile netto di 3,2 milioni di franchi svizzeri su ricavi per 504,5 milioni di franchi svizzeri, con incrementi rispettivamente del 16,3% e del 4,9% sull'esercizio annuale precedente. L'utile lordo è ammontato a 116,9 milioni di franchi svizzeri (+19,4%) e l'utile ante imposte a 5,0 milioni di franchi svizzeri (-0,5%).
Lo scorso anno Hupac ha trasportato su rotaia 690.251 spedizioni stradali, con una crescita del 13,7% sul 2009 ( del 9 febbraio 2011). Presentando oggi il bilancio economico del 2010 il presidente di Hupac, Hans-Jörg Bertschi, ha sottolineato che «il trasferimento del traffico è di nuovo in crescita». Dal 2000 il numero delle spedizioni stradali effettuate con il trasporto combinato attraverso la Svizzera è cresciuto del 70% e solo l'anno scorso la crescita è stata del 15%: «questo - ha rilevato Bertschi - su un'infrastruttura vecchia di 130 anni che ormai non è più in grado di soddisfare le esigenze del trasporto di merci su rotaia secondo gli odierni standard internazionali».
Secondo Hupac, una crescita ancora maggiore del traffico è stata impedita dalla carenza di risorse presso alcune società ferroviarie e soprattutto dall'indisponibilità di carri ferroviari causata da carenze di capacità manutentiva in conseguenza alle nuove direttive in materia, mentre un effetto positivo lo hanno avuto i finanziamenti straordinari della Confederazione elvetica grazie ai quali si è potuto evitare il rischio di un ritrasferimento dei trasporti su strada.
Lo scorso anno l'azienda elvetica ha effettuato investimenti materiali per 22,5 milioni di franchi svizzeri, una cifra - ha spiegato Hupac - piuttosto modesta a causa del persistere della crisi economica, e gli investimenti hanno riguardato principalmente l'acquisto di carri ferroviari e il potenziamento dei terminal in Belgio e in Italia.
Per i prossimi anni Hupac ritiene siano rilevanti le possibilità di crescita del traffico combinato e l'obiettivo dell'azienda è un aumento costante dei volumi di trasporto nell'ordine dell'8-10% annuo, per raggiungere nel 2015 un volume di un milione di spedizioni stradali con un adeguato utile d'esercizio.
Secondo Hupac, affinché ci siano condizioni generali favorevoli allo sviluppo del trasporto combinato e tenendo conto delle difficoltà di finanziamento delle infrastrutture esistenti sia a nord che sud delle Alpi che rimanderanno il completamento delle tratte di accesso ben oltre il 2030, è necessario un adattamento pragmatico e graduale dell'infrastruttura esistente affinché i vantaggi della ferrovia di pianura possano essere sfruttati già al momento dell'apertura del tunnel di base del Gottardo. «Il trasporto merci transalpino - ha osservato Bertschi - va gestito su rotaia, ma necessita di un corridoio intermodale efficiente, adatto a treni più lunghi e pesanti, alti fino a quattro metri, nonché di terminal con sufficienti capacità».
In particolare, secondo Hupac sono necessari solo adeguamenti dell'infrastruttura nell'ambito di un concetto di corridoio internazionale sull'asse Rotterdam-Genova, tenendo in considerazione le esigenze peculiari del traffico merci. Nello specifico: aumento della lunghezza dei treni dagli attuali 550 metri a 700 metri per migliorare la produttività e la concorrenzialità della rotaia; adeguamento del corridoio del Gottardo agli standard internazionali del profilo di quattro metri P400 che consente il trasferimento dell'importante segmento dei trasporti voluminosi; immediate soluzioni pragmatiche per i collegamenti a sud utilizzando le linee ferroviarie esistenti via Luino, Chiasso e Domodossola; allestimento di terminal a est di Milano per consentire l'utilizzo della prevista nuova tratta (Chiasso)-Seregno-Bergamo.
Al di là del traffico transalpino, Hupac ha rilevato promettenti sviluppi anche in altri mercati, in particolare nei nuovi mercati dell'est dove l'azienda svizzera collabora con Russkaya Troyka e GT Eurasian Good Transport: «registriamo - ha spiegato Bertschi - un crescente interesse per i trasporti su rotaia fino in Russia, Cina e Corea».
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