- e di subire passivamente l'iniziativa della Confederazione Italiana Armatori (Confitarma). «Una volta, quando la Confitarma tirava per le lunghe il rinnovo del contratto dei marittimi - spiega il segretario generale di Federmar-Cisal, Alessandro Pico - i sindacati confederali, uniti nella Federazione Marinara, chiamavano alla lotta i lavoratori e fermavano le navi. Poi, tra la Confitarma ed i sindacati confederali dei marittimi, seguì la stagione dei grandi amori e delle scelte condivise, stagione caratterizzata da una lunga serie di accordi mirati a sollecitare l'emanazione di specifici provvedimenti a favore dell'armamento, nella quale i contratti si chiudevano in tempi ragionevoli e che vedeva il presidente della Confitarma medesima elogiare pubblicamente le organizzazioni sindacali per la responsabilità dimostrata nel non imprimere approcci ideologici alle trattative (sic!) e quindi nel non scioperare».
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- «Oggi - sottolinea Pico - la situazione è cambiata ancora: davanti alle lungaggini ed alle manfrine della Confitarma che ritardano il rinnovo del contratto di lavoro scaduto da mesi, i sindacati confederali, i quali ormai, avendo dato in questi anni tutto quello che potevano dare, non hanno più nulla di utile o d'interessante per la controparte da mettere sul tavolo della trattativa, se ne stanno nell'inerzia più assoluta senza nemmeno un briciolo di iniziativa o di denuncia per contrastare un atteggiamento degli armatori che sta penalizzando i lavoratori».
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- «Tenuto conto che lo Stato eroga annualmente a fondo perduto centinaia di milioni di euro alle imprese armatoriali nazionali sotto forma di contributi di sostegno (sgravi previdenziali, assistenziali e fiscali), le quali imprese intascano ma si sottraggono a qualsiasi impegno sul piano sociale dal momento che evitano di avviare anche il minimo accenno di politica occupazionale nonostante questo aspetto sia sempre stato richiamato nelle motivazioni che hanno dato origine ai citati benefici - conclude Pico - sarebbe interessante conoscere il pensiero del governo, e per esso dei ministri del Lavoro e dei Trasporti, sul comportamento della Confitarma che sta bloccando il rinnovo contrattuale dei marittimi. Stiano tranquilli i due ministri: un loro intervento al riguardo non intaccherebbe in alcun modo l'autonomia delle parti, ma servirebbe sicuramente a chiarire che anche i marittimi hanno diritto ad avere il rinnovo del loro contratto di lavoro».
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