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Nel primo trimestre Premuda è incorsa in una perdita netta di 1,29 milioni di euro
Il risultato - ha spiegato la compagnia - è dovuto al fermo di 20 giorni della FPSO “Four Rainbow”
16 maggio 2011
Nel primo trimestre di quest'anno la società armatoriale italiana Premuda è incorsa in una perdita netta di 1,29 milioni di euro rispetto ad un utile netto di 3,43 milioni di euro nel corrispondente periodo del 2010. I ricavi base time charter sono ammontati a 26,79 milioni di euro, in crescita del 5,0% rispetto a 25,51 milioni di euro nel primo trimestre dello scorso anno, e il risultato operativo è diminuito del 60,3% scendendo da 3,93 milioni a 1,56 milioni di euro.
In occasione dell'approvazione odierna del bilancio trimestrale da parte del consiglio di amministrazione, Premuda ha evidenziato che il risultato del primo trimestre di quest'anno «deriva essenzialmente dai costi e dalle perdite di nolo connessi al ciclone “Bianca” che ha determinato una interruzione di circa 20 giorni dell'attività della FPSO Four Rainbow, con un impatto negativo di circa 4,2 milioni di euro». A seguito del passaggio del ciclone, infatti, la Floating Production Storage and Off-loading unit Four Rainbow ha dovuto effettuare una disconnessione dal campo petrolifero australiano Wollybutt. «In assenza di tale evento, nonostante il forte calo dei noli (tra il 28% ed il 43% per le diverse tipologie di naviglio rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente) che ha significativamente ridotto il risultato della flotta, sia pure limitatamente all'aliquota del tempo/nave non coperta dai soddisfacenti contratti di noleggio disponibili ad inizio anno - ha sottolineato la compagnia - il risultato del trimestre sarebbe stato di segno positivo».
Per quanto concerne la FPSO Four Rainbow, Premuda ha reso noto che il noleggiatore Eni Australia non ha esercitato l'opzione per estendere il contratto di impiego per il periodo maggio 2012-maggio 2013 e pertanto (indipendentemente dall'evoluzione dei contenziosi in corso) il contratto di impiego dell'unità cesserà ai primi di maggio 2012. «Ciò - ha rilevato Premuda - consente di avere certezze sulla disponibilità dell'unità per ulteriori impieghi/progetti, in uno specifico scenario di mercato assai promettente, anche in ragione delle buone condizioni generali della nostra unità dopo i rilevanti lavori recentemente eseguiti».
In merito all'andamento del mercato all'inizio di quest'anno, Premuda ha spiegato che rispetto al primo trimestre dello scorso anno il mercato dei carichi liquidi ha registrato una consistente
flessione (calo del 28,5% per le Suezmax e del 33% per le Aframax), mentre per il mercato dei carichi secchi il valore medio dei noli registrato nella prima parte del 2011 evidenzia un forte calo dei noli rispetto al primo trimestre 2010 (43% per le Supramax; 39,5% per le Handysize). I recenti disastri naturali, con le conseguenti ripercussioni sulle aree economiche circostanti e le tensioni geopolitiche che stanno tuttora interessando alcune aree di produzione del greggio - ha rilevato Premuda - hanno indiscutibilmente contribuito a determinare - con particolare riferimento al comparto tanker - tale negativa contingenza.
La compagnia italiana ha precisato che il secondo trimestre di quest'anno si è avviato con noli in ulteriore flessione rispetto al primo trimestre nel comparto cisterniero ed in leggera crescita per quanto concerne invece le rinfuse secche.
Circa il futuro andamento dei mercati, Premuda ha osservato come le prospettive di lungo periodo «siano fortemente dipendenti dall'evolversi, da un lato, della attuale negativa congiuntura economica che sta ancora condizionando i traffici di molte grandi regioni economiche (Europa, Stati Uniti, Giappone), e dall'altro, della situazione finanziaria con particolare riferimento all'atteggiamento del sistema bancario e al rapporto di cambio euro/dollaro; e soprattutto al permanere o all'attenuarsi del presente esubero di offerta di nuovo tonnellaggio rispetto alla dinamica della domanda di trasporto».
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