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Bruxelles chiede all'Italia di rispettare la direttiva IVA per quanto riguarda l'esenzione per le navi
Parere motivato a Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Polonia, Portogallo e Regno Unito per sollecitare l'adozione del nuovo regime di Port State Control
19 maggio 2011
Oggi la Commissione Europea ha ufficialmente chiesto all'Italia di rispettare la direttiva IVA per quanto riguarda l'esenzione per le navi e quindi di modificare la legislazione nazionale per renderla conforme alla normativa comunitaria. Bruxelles ha ricordato che la direttiva del 28 novembre 2006 sul sistema comune d'imposta sul valore aggiunto autorizza, a determinate condizioni, l'esenzione dall'IVA per la cessione di beni destinati al rifornimento e al vettovagliamento delle navi che navigano in alto mare, nonché per le cessioni, trasformazioni, riparazioni, manutenzioni e locazioni di tali navi.
La Commissione UE ha spiegato che la legislazione italiana va oltre quanto previsto da questa direttiva e applica un'esenzione IVA alle navi commerciali che non navigano in alto mare, mentre esclude dall'esenzione alcuni servizi che dovrebbero esservi inclusi e prevede l'esenzione per le navi destinate agli enti pubblici, contrariamente a quanto previsto dalla direttiva IVA. La Commissione ha precisato di aver inviato alle autorità italiane una lettera di messa in mora il 15 maggio 2009 e che, in risposta a questa lettera, le autorità italiane si erano impegnate a conformare la legislazione nazionale a quella dell'UE, ma ad oggi la legge italiana non è ancora stata modificata.
La Commissione Europea ha formulato la propria richiesta sotto forma di un parere motivato, che costituisce la seconda tappa del procedimento di infrazione previsto all'articolo 258 del Trattato sul Funzionamento dell'Unione Europea. In assenza di regolarizzazione entro i due mesi che seguono l'invio del parere motivato, la Commissione potrebbe decidere di adire la Corte di giustizia dell'UE.
Oggi, inoltre, la Commissione Europea, con parere motivato, ha chiesto a Belgio, Cipro, Estonia, Francia, Polonia, Portogallo e Regno Unito di adottare nelle rispettive legislazioni nazionali il nuovo regime di Port State Control per uniformarle alla normativa europea. Il cosiddetto pacchetto sulla sicurezza marittima “Erika III”, adottato nel 2009 ( dell'11 marzo 2009), prevede che dal 1° gennaio di quest'anno gli Stati membri rafforzino l'attività di controllo delle navi che scalano nei loro porti tramite ispezioni più frequenti e con l'interdizione delle navi substandard.
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