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T. Mariotti ha consegnato la terza nave da crociera ultra luxury costruita per Seabourn
La commessa, di cui facevano parte anche le gemelle “Odyssey” e “Sojourn”, ha un valore complessivo di 550 milioni di euro
30 maggio 2011
Sabato scorso nel cantiere navale T. Mariotti è stata presentata la Seabourn Quest, terza nave da crociera ultra luxury realizzata dallo stabilimento genovese per Seabourn, compagnia del gruppo statunitense Carnival, nell'ambito di una commessa di cui facevano parte anche le sue gemelle Odyssey e Sojourn che ha un valore complessivo di 550 milioni di euro.
La Seabourn Quest ha una stazza lorda di 32.000 tonnellate, è lunga 198,15 metri, larga 26,00 metri ed ha una velocità di crociera di 19 nodi. La nave ha una capacità di 462 passeggeri e 338 membri dell'equipaggio ed è dotata di 225 suites (di cui oltre il 90% dotate di veranda) che offrono agli ospiti il massimo comfort grazie a numerose dotazioni tra cui un confortevole soggiorno, tv interattiva a schermo piatto con musica e film, bar, frigorifero e bagno in granito con vasca e doccia separata. Come le precedenti unità gemelle, anche Seabourn Quest unisce la tecnologia tipica di una nave con la cura per i dettagli tipica di uno yacht, caratterizzandosi per la tecnologia impiegata a bordo.
La nuova ultra luxury costruita da T. Mariotti è stata concepita in un'ottica “green”, ottenendo la certificazione RINA Green Star che identifica le navi progettate, realizzate e gestite secondo standard che assicurano il massimo rispetto dell'ambiente e le certificazioni U.S. Coast Guard e U.S. Public Health, indispensabili per l'operatività in America.
Sabato a bordo della Seabourn Quest la nuova nave è stata presentata da Marco Bisagno, presidente di T. Mariotti, e da Richard D. Meadows, vice presidente esecutivo di Holland America Line e presidente di Seabourn.
«Il bilancio al termine di questa prima importante commessa ottenuta da Seabourn - ha commentato Bisagno - è sicuramente positivo; l'aver potuto seguire direttamente tutte le fasi realizzative delle tre unità ci ha consentito di ottimizzare le tempistiche di ciascuna fase produttiva, raggiungendo standard di efficienza sempre più elevati in un perfetto gioco di squadra tra il team di Carnival, Seabourn e T. Mariotti».
«La grande esperienza e competenza di Mariotti - ha dichiarato Meadows - ci hanno aiutato a concretizzare il progetto per queste tre meravigliose navi. Insieme siamo diventati un nuovo punto di riferimento nel segmento superlusso e le navi Seabourn rappresentano una classe a sé».
Nel corso della costruzione di ciascuna delle tre navi nel cantiere genovese sono state circa 250 le selezionate ditte appaltatrici (il 93% italiane, di cui il 59% liguri e, tra queste, l'88% genovesi) a cui T. Mariotti si è rivolta, mentre nella sola provincia di Genova sono stati distribuiti ordini per un valore medio di 75 milioni di euro. Il territorio ha inoltre potuto beneficiare di un ulteriore indotto (consumi, pernottamenti) legato alla presenza stanziale a Genova, nel corso della realizzazione della commessa, del team CCS - Carnival Corporate Shipbuilding, tecnici inviati in Italia direttamente dall'armatore (in totale oltre 20 unità) per seguire tutte le fasi relative alla costruzione delle navi, a cui si è aggiunto, nel periodo pre-consegna, l'equipaggio.
Significative anche le ricadute occupazionali generate: accanto ai 140 dipendenti di T. Mariotti, per i soli lavori a bordo presso il cantiere di Genova sono state impiegate una media di 900 persone per nave, un numero che sottolinea l'aspetto labour intensive del comparto, dove la maggior parte dei fattori legati alla produzione è costituita da manodopera specializzata e da peculiarità ad essa legate come il know how, la formazione e il radicamento nel territorio.
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