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UIR, no alle speculazioni immobiliari per la logistica fini a se stesse
Ricci: è necessario studiare la nuova domanda logistica alla quale proporre un'offerta adeguata
13 giugno 2011
Intervenendo ad un seminario sulla potenzialità strategica della logistica per lo sviluppo delle imprese e dell'economica sul territorio nell'ambito dell'EIRE (Expo Italia Real Estate), svoltosi la scorsa settimana a Milano, il presidente dell'Unione Interporti Riuniti (UIR), Alessandro Ricci, ha sottolineato l'opportunità di inserire tutti gli interventi immobiliari per la logistica in un progetto di sviluppo nazionale strutturato e opportunamente finalizzato.
Il mercato - ha rilevato Ricci - lancia segnali inequivocabili rispetto ai quali la domanda logistica sta nuovamente tornado a crescere, ma questo «non deve alimentare facili entusiasmi che negli anni passati hanno portato a dannose operazioni di pura speculazione immobiliare celate dietro la realizzazione di aree logistiche avulse dal contesto di riferimento e dalle reali dinamiche dei flussi di traffico».
Inoltre Ricci ha rivolto un forte monito in tal senso a chi ha proposto in sede di convegno l'opportunità di convertire ex aree industriali in aree logistiche, trascurando, però, la natura completamente diversa dei due settori e la difficoltà di adattare infrastrutture datate e realizzate secondo parametri costruttivi superati con i criteri di ecosostenibilità che oggi l'immobiliare logistico impone.
Per l'Unione Interporti Riuniti - ha spiegato Ricci - sarebbe auspicabile che questo trend positivo servisse, invece, da stimolo per studiare la nuova domanda logistica alla quale proporre un'offerta adeguata, dagli standard qualitativi alti e soprattutto in linea con politiche di sviluppo a largo spettro che non escludano aprioristicamente la modalità di trasporto intermodale/ferroviario.
«Gli sviluppatori immobiliari - ha concluso Ricci - sono soggetti con i quali gli interporti hanno fatto sempre fatica a confrontarsi. Personalmente ritengo, invece, che siano un interessante elemento di analisi, soprattutto se dagli stessi potessero emergere indicazioni per implementare e adeguare l'offerta logistica propria degli interporti che comunque sia, manterranno sempre una natura vocata al trasporto intermodale».
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