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Trasportounito e Unatras protestano per gli ulteriori cinque giorni di divieti di circolazione imposti all'autotrasporto
Pensiero: si sfiora la quota 90 giorni di fermo in un anno, con un peso insopportabile sui costi fissi di gestione delle imprese
20 luglio 2011
Le associazioni dell'autotrasporto contestano la decisione di stabilire altri cinque giorni di divieti di circolazione per il trasporto merci. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, con decreto n. 277 con data di ieri, in esecuzione all'ordinanza del Tar Lazio introduce integrazioni al decreto ministeriale del 14 dicembre 2010 estendendo i divieti di circolazione di ulteriori cinque giorni durante il periodo estivo. I nuovi divieti riguardano i giorni di 22 luglio e 26 agosto dalle ore 16 alle ore 24 e i giorni 2 e 9 settembre e 28 ottobre dalle ore 16 alle ore 22.
Il presidente nazionale di Trasportounito, Franco Pensiero critica «la decisione di pubblicare e rendere obbligatoria un'estensione dei divieti di circolazione ai TIR con un ridicolo preavviso di tre giorni»; ciò - precisa - «significa far pagare un prezzo altissimo alle imprese di autotrasporto in termini di mancata programmazione». Pensiero denuncia l'impossibilità di far rientrare per tempo, e cioè entro le ore 16 di venerdì prossimo, i mezzi e gli uomini che sono impegnati nel trasporto delle merci secondo un programma precedentemente definito. Pertanto Trasportounito comunica agli autotrasportatori che, nonostante il divieto, il prossimo venerdì 22 luglio i mezzi pesanti devono circolare.
In ogni caso - chiarisce Pensiero - «con queste cinque giornate aggiuntive di fermo dei veicoli industriali si sfiora la quota 90 giorni in un anno, con un peso insopportabile sui costi fissi di gestione delle imprese che, ad oggi, non dispongono di seri strumenti normativi di tutela economica». «Con questo modo di gestire la politica dell'autotrasporto - conclude il presidente nazionale di Trasportounito - nessuno potrà poi lamentarsi se la categoria deciderà di bloccare le attività».
Anche per Unatras (Unione Nazionale delle Associazioni dell'Autotrasporto Merci) i cinque giorni di divieti di circolazione per il trasporto merci non miglioreranno la sicurezza sulle strade, ma avranno come unico effetto quello di far perdere competitività al sistema economico italiano rispetto ai principali Paesi europei, dove le imprese possono lavorare in media ben tre mesi in più all'anno visto che o i divieti di circolazione non esistono oppure sono stati fissati in misura notevolmente inferiore rispetto all'Italia.
I nuovi divieti - secondo Unatras - produrranno una maggiore saturazione delle strade nelle ore precedenti all'orario di inizio aumentando così il rischio di incidenti e, inoltre, costringeranno la produzione a riorganizzare i flussi attraverso l'aumento dello stock di merce nei magazzini, con un conseguente aumento dei costi di gestione; peraltro nei fine settimana interessati dalle nuove limitazioni, sarà impossibile per la merce italiana raggiungere i mercati d'oltralpe.
«Pur comprendendo che il provvedimento ministeriale è un atto dovuto - conclude Unatras - è necessario ed urgente che, a questo punto, il ministro convochi le organizzazioni dell'autotrasporto e le associazioni delle imprese in generale per trovare una soluzione che superi l'ordinanza del Tar».
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