- Il presidente dell'Autorità Portuale di Augusta, Aldo Garozzo, non concorda affatto con l'elenco di porti e aeroporti italiani da collegare con le reti trans-europee TEN-T per sostenere le esportazioni e accelerare la crescita dell'Italia che è stato stilato dal collega Paolo Costa, presidente dell'ente portuale di Venezia, in una intervento pubblicato la settimana scorsa sul quotidiano “La Stampa”.
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- «Gli aeroporti prioritari, di interesse europeo e di sostegno al blocco esportativo, da collegare alle reti per renderli più efficienti e competitivi - aveva scritto Paolo Costa - sono quelli di Roma, di Milano e di Venezia. I porti sono quelli dell'Alto Tirreno (Savona, Genova, La Spezia e Livorno), dell'Alto Adriatico (Ravenna, Venezia e Trieste, oltre a Koper in Slovenia e Rijeka in Croazia), della Campania (Napoli e Salerno) e della Puglia (Bari, Brindisi e Taranto). Più il transhipment almeno a Gioia Tauro».
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- Pur condividendo gli aspetti generali riportati nell'intervento del presidente della port authority veneziana relativi all'infrastrutturazione «a cui finalmente - ha osservato Aldo Garozzo - anche il nostro Paese sembra orientarsi per il rilancio della crescita economica, magari attraverso un mix di interventi privati/pubblici, e ad un nuovo criterio di scelta degli interventi da realizzare ricorrendo ad organismi centrali in grado di emanare linee guida di programmazione che tengono conto anche delle nuove esigenze del mercato», il presidente dell'Autorità Portuale siciliana tuttavia ritiene «inadeguato» l'elenco di infrastrutture su cui si propone di intervenire, «soprattutto - ha spiegato Garozzo - per dare origine a reti trans-europee che ricalcano, se non vado errato, un vecchio schema voluto e sostenuto in passato proprio dal presidente Costa quando ricopriva l'incarico di presidente della commissione europea di revisione della rete TEN-T».
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- «Oggi - ha rilevato Garozzo - le cose sono un po' diverse, si sono evolute come quadro di riferimento e nei singoli progetti. Non basta più, per avere un ruolo centrale nel sistema logistico, essere autoreferenziali su posizionamenti magari raggiunti nel corso degli anni quasi sempre con l'aiuto di un clientelare e spesso poco trasparente intervento totalmente pubblico e che richiede ancora pesanti interventi di mantenimento e riqualificazione, disconoscendo nuove realtà, che vengono prepotentemente alla ribalta, quali ad esempio i sistemi portuali che ruotano attorno a Civitavecchia ed in Sicilia attorno ad Augusta».
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- «Sembra quasi di ricalcare - ha aggiunto Garozzo - lo sciagurato disegno del commissario Kallas (commissario europeo dei Trasporti, ndr) che tende a valorizzare aree del Baltico e penalizzare le regioni meridionali italiane, come la Sicilia e Calabria soprattutto, annullandoli dalla nuova programmazione europea, spostando a nord e verso ovest lungo l'asse Spagna - Francia l'ingresso di merci e persone in Europa, cancellando corridoi (Berlino-Palermo), aeroporti, porti, ponti, alta velocità, ecc.».
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- «Tutto ciò - ha sottolineato il presidente dell'Autorità Portuale di Augusta - è inaccettabile aprioristicamente specie se nasce da considerazioni preconcette ed improvvisate. La Sicilia oggi ha idee e progetti, in tutti i campi delle infrastrutturazioni, che, con meraviglia però, non rientrano nel lungo elenco del presidente Costa, ma non per questo privi di interesse da parte di operatori, anche stranieri, disposti ad investire considerandoli strategici ed innovativi. Mi riferisco al Ponte sullo Stretto, all'alta velocità, al porto di Augusta finalmente bonificato e riqualificato in sistema con altri porti siciliani, ad un nuovo grande aeroporto, veramente intercontinentale, in abbinamento con quelli esistenti. Forse tutto ciò è utopia, ma l'impegno è grande in quanto la realizzazione di tali opere restituirebbe alla Sicilia il suo secolare e naturale ruolo centrale come piattaforma logistica del Mediterraneo per l'intera area dell'Europa e del Nord-Africa intercettando, per cielo e per mare, persone e traffici lungo le rotte est-ovest e sud-nord».
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- «Forse - ha concluso Garozzo - è proprio questo che dà un certo fastidio, ma è quello che una nuova classe dirigente siciliana auspica e per cui sta lavorando, e lo sta facendo con serietà e senza pregiudizi, senza esclusione alcuna delle realtà esistenti, ma anzi con l'auspicio di integrazione per migliorare la competitività del sistema Paese».
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