- d'Amico International Shipping (DIS) ha archiviato il 2011 con una perdita netta di 21,0 milioni di dollari su ricavi base time charter per 187,0 milioni di dollari rispetto ad una perdita netta di 20,5 milioni di dollari su ricavi base time charter per 199,3 milioni di dollari nell'esercizio annuale precedente. L'utile operativo lordo (EBITDA) è ammontato a 31,0 milioni di dollari rispetto a 30,4 milioni di dollari nel 2010 e l'utile operativo (EBIT) è stato negativo per 6,0 milioni di dollari rispetto ad un passivo di 2,0 milioni di dollari nel 2010.
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- Il progetto di bilancio statutario e consolidato al 31 dicembre 2011 è stato esaminato e approvato oggi dal consiglio di amministrazione della società armatoriale. «Il 2011 - ha commentato l'amministratore delegato di d'Amico International Shipping, Marco Fiori - ha visto il permanere di un difficile scenario economico mondiale che ha coinvolto anche il settore delle navi cisterna. In questo contesto di mercato, DIS ha realizzato ricavi medi giornalieri sullo spot sostanzialmente stabili durante tutto il 2011, ad eccezione del temporaneo incremento dei noli manifestatosi durante il secondo trimestre dell'anno. Segnali di ripresa si sono comunque visti verso la fine del 2011. DIS conferma così la validità del suo equilibrato modello di business come il modo più efficiente per gestire anche un difficile contesto di mercato delle navi cisterna, mantenendo allo stesso tempo una solida visione di lungo termine. Nel corso di tutto il 2011, DIS ha mantenuto un elevato livello di copertura da contratti a tariffa fissa, tale da generare buoni livelli di flussi di cassa da attività operative, nonché di consolidare ulteriormente le ottime relazioni in essere con le principali compagnie petrolifere, che costituiscono, storicamente, un aspetto essenziale della sua strategia».
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- «d'Amico International Shipping - ha proseguito Marco Fiori - conferma la propria visione prudente sulle prospettive del mercato per i primi mesi del 2012, a causa soprattutto delle incerte condizioni macroeconomiche globali. È, tuttavia, positiva la visione di medio-lungo periodo per il mercato delle navi cisterna e per il segmento delle navi MR in particolare. Dal lato dell'offerta, è attesa, infatti, una limitata crescita netta di navi per gli anni a venire ed è previsto, allo stesso tempo, un progressivo consolidamento della capacità di raffinazione al di fuori dei Paesi dell'area OECD, che comporterà l'aumento della domanda di tonnellaggio per miglia e dei tassi di utilizzo».
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- Al 31 dicembre scorso la flotta della compagnia era costituita complessivamente da 35 navi cisterna (29 navi a medio raggio e sei Handysize), di cui 19 di proprietà.
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