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Rilevazione del prezzo alla pompa nei 27 Paesi membri dell'Unione Europea (Fonte: CNA-Fita) |
27 Febbraio 2012 |
Benzina senza piombo |
Diesel |
Paese |
Prezzo al consumo |
Prezzo (IVA esclusa) |
Prezzo al consumo |
Prezzo (IVA esclusa) |
Austria |
€1,381 |
€1,151 |
€1,402 |
€1,168 |
Belgio |
€1,686 |
€1,393 |
€1,533 |
€1,267 |
Bulgaria |
€1,328 |
€1,107 |
€1,410 |
€1,175 |
Cipro |
€1,276 |
€1,110 |
€1,313 |
€1,142 |
Rep, Ceca |
€1,437 |
€1,198 |
€1,461 |
€1,218 |
Danimarca |
€1,777 |
€1,422 |
€1,630 |
€1,304 |
Estonia |
€1,360 |
€1,133 |
€1,395 |
€1,163 |
Finlandia |
€1,638 |
€1,332 |
€1,571 |
€1,277 |
Francia |
€1,575 |
€1,317 |
€1,399 |
€1,170 |
Germania |
€1,626 |
€1,366 |
€1,532 |
€1,287 |
Grecia |
€1,737 |
€1,412 |
€1,547 |
€1,258 |
Ungheria |
€1,480 |
€1,165 |
€1,543 |
€1,215 |
Irlanda |
€1,584 |
€1,288 |
€1,556 |
€1,265 |
Italia |
€1,802 |
€1,489 |
€1,736 |
€1,435 |
Lettonia |
€1,399 |
€1,147 |
€1,385 |
€1,135 |
Lituania |
€1,370 |
€1,132 |
€1,326 |
€1,096 |
Lussemburgo |
€1,394 |
€1,212 |
€1,271 |
€1,105 |
Malta |
€1,420 |
€1,203 |
€1,350 |
€1,144 |
Paesi bassi |
€1,801 |
€1,513 |
€1,495 |
€1,256 |
Polonia |
€1,338 |
€1,088 |
€1,372 |
€1,115 |
Portogallo |
€1,676 |
€1,363 |
€1,514 |
€1,231 |
Romania |
€1,285 |
€1,036 |
€1,324 |
€1,068 |
Slovacchia |
€1,490 |
€1,242 |
€1,427 |
€1,189 |
Slovenia |
€1,412 |
€1,177 |
€1,302 |
€1,085 |
Spagna |
€1,422 |
€1,205 |
€1,378 |
€1,168 |
Svezia |
€1,703 |
€1,362 |
€1,687 |
€1,350 |
Regno Unito |
€1,617 |
€1,348 |
€1,701 |
€1,418 |
Media Europea |
€1,519 |
€1,256 |
€1,465 |
€1,211 |
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- L'associazione dell'autotrasporto CNA-Fita ha scritto al presidente del Consiglio, Mario Monti, chiedendo la sterilizzazione dell'Iva sulle accise, una decisa liberalizzazione della distribuzione carburante e una Borsa europea del petrolio. Nella lettera aperta, che pubblichiamo di seguito, la presidente nazionale dell'associazione, Cinzia Franchini, definisce «selvaggio» il prezzo del gasolio che - sottolinea - «con 1,736 euro di media ha messo l'Italia in cima alla lista dei 27 Paesi membri dell'Unione Europea, marchiandola a fuoco come il mercato nazionale in assoluto più caro di tutti». CNA-Fita evidenzia infatti come tale prezzo ponga l'Italia fuori dal mercato europeo, con circa 0,27 centesimi in più rispetto alla media europea a 27 che fissa il prezzo alla pompa ad 1,465 euro.
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- Cinzia Franchini spiega che, se non si correrà ai ripari in tempi brevi, sarà inevitabile la protesta della categoria e anche gli utili interventi relativi la trimestralizzazione del rimborso delle accise verranno vanificai da questa folle corsa al rialzo dei prezzi alla pompa.
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- Nella lettera la Franchini avanza tre proposte che CNA-Fita nel breve come nel lungo periodo ritiene necessarie per un approccio risolutivo per il problema caro-gasolio. Nel brevissimo periodo l'associazione propone, in linea con i precedenti interventi del governo, la sterilizzazione dell'Iva sulle accise, un provvedimento - secondo CNA-Fita - «che porrebbe fine all'orrendo fenomeno delle tasse sulle tasse reso ancora più gravoso dallo stesso incremento dell'aliquota Iva recentemente introdotta». Nel medio lungo periodo, invece, l'associazione degli autotrasportatori invita l'esecutivo ad un «più deciso e risoluto intervento nella liberalizzazione della distribuzione dei carburanti in modo che il mercato possa autonomamente calmierare il prezzo alla pompa, basata sull'incontro tra offerta e domanda». A tal proposito CNA-Fita ricorda che già dal 25 luglio l'associazione ha aderito alla proposta di liberalizzazione fatta dalla Faib-Confesecenti e dalla Fegica-Cisl denominata “Libera la benzina”. Infine la CNA-Fita invita il presidente Monti «a farsi autorevole promotore in Europa per l'istituzione di una “Borsa europea del petrolio” che possa mettere il più possibile al riparo dalla volatilità dei prezzi i mercati nazionali.
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- Egregio Presidente del Consiglio Mario Monti,
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- Siamo consapevoli del duro lavoro che sta faticosamente portando avanti e come Lei riteniamo fondamentale liberalizzare l'economia italiana che da troppo tempo è rimasta ostaggio di costosi oligopoli.
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- Comprendiamo dunque il suo agire perché come operatori dell'autotrasporto in tempi non sospetti, prima degli altri, noi sì, siamo stati “liberalizzati”. Allora, cioè nel 2005, si parlò di liberalizzazione selvaggia, mentre oggi di selvaggio in questo paese vi sono ben altre cose. Primo fra tutti il prezzo del gasolio che con 1,736 euro di media ha messo l'Italia in cima alla lista dei 27 paesi membri dell'Unione Europea, marchiandola a fuoco come il mercato nazionale in assoluto più caro di tutti.
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- Il prezzo del gasolio sta pericolosamente volando a quota due euro, ma Le assicuro che già un euro e otto rappresenta una soglia psicologica per noi autotrasportatori drammatica ed inconcepibile. L'Italia, dunque, nonostante i suoi sforzi non fa parte, almeno per il carburante, di quel mercato unico europeo dove la media del prezzo alla pompa è di euro 1,465 centesimi. Dall'Unione Europea ci dividono ben oltre 0,27 centesimi, ovvero circa il 19% in più con un livello di tassazione anch'esso abnorme e superiore alla tassazione media europea. Dalla Francia ci dividono 0,33 centesimi, dalla Germania oltre 20 centesimi, dalla Spagna 35 centesimi, dall'Austria 33 centesimi, per non parlare della Slovenia da cui ci separano ben 43 centesimi.
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- Questo è il prezzo che l'Italia paga per l'unica e vera liberalizzazione che l'autotrasporto e insieme a lui tutto il sistema produttivo italiano meriterebbero. Questo è il prezzo che noi tutti paghiamo per la mancata liberalizzazione nella distribuzione dei carburanti, e per un'eccessiva tassazione. Un prezzo, dunque, che ci terrà nonostante tutto fuori dall'Europa.
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- I nostri non sono rimbrotti, piagnistei o lamentele ma drammatiche constatazioni che avviliscono chiunque decida di fare impresa nel nostro paese. L'avvilimento è ancor maggiore se si pensa che le garanzie per pochi sul fronte del carburante non hanno portato nessun valore aggiunto. Abbiamo pagato per avere comunque un sistema di raffinazione obsoleto e per mantenere il prezzo alla pompa fuori mercato.
- Come CNA-Fita abbiamo dimostrato nei fatti di saper essere responsabili oltre che propositivi, ma l'emergenza gasolio è tale per cui non si può attendere oltre. Abbiamo apprezzato ciò che il Governo ha posto in essere sul fronte delle accise ma riteniamo necessario ed urgente nuovi interventi che nel breve, anzi brevissimo, periodo possano disinnescare tensioni che altrimenti non potranno che sfociare in preoccupanti proteste. Per conto nostro Le proponiamo una sterilizzazione dell'iva sulle accise. Un provvedimento semplice, immediato e che porrebbe fine all'orrendo sistema delle tasse sulle tasse. Nel medio-lungo periodo invece La sproniamo ad intervenire in modo deciso sulla nostra rete di distribuzione carburanti e sul sistema che la regolamenta, in modo che anche in Italia il costo del gasolio alla pompa si stabilizzi ai valori medi del mercato europeo.
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- Ci auguriamo che in virtù dell'apprezzamento e della credibilità dell'azione che l'Esecutivo da lei presieduto ha saputo conquistarsi in Europa in questi mesi possa essere anche speso per sostenere l'opportunità di una “Borsa europea del petrolio”, che riesca a metterci al riparo il più possibile dalla volatilità del prezzo di questa preziosa fonte di energia.
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- Certa che la sua competenza ed integrità morale Le imporranno d'interessarsi alla questione e, se lo riterrà opportuno, come io auspico, di intervenire con la tempestività e la determinazione che la contraddistinguono, La saluto augurandole buon lavoro.
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- Cordialità
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Cinzia Franchini Presidente nazionale CNA-Fita Trasporto merci e persone
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