- Ieri è stata , un'area di 250mila metri quadri progettata per diventare un centro d'interscambio fra diverse modalità di trasporto (strada, ferro e mare) e come zona retroportuale per la manipolazione dei carichi containerizzati.
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- Il progetto, per il quale è previsto un investimento di 219,14 milioni di euro di cui 19 di spese tecniche e generali, oltre alla Piattaforma Logistica (costo 44 milioni di euro), situata in località S. Nicolicchio, prevede la realizzazione della Strada dei Moli (40 milioni), che si svilupperà per sei chilometri, l'ampliamento del IV sporgente (78 milioni), la Darsena ad ovest del IV sporgente (13 milioni) e la vasca di colmata (25 milioni) per accogliere 1,5 milioni di metri cubi di fanghi dei dragaggi dello sporgente.
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- Il progetto sarà realizzato in project financing dalla concessionaria Taranto Logistica Spa, società che fa capo al gruppo Gavio e che investirà 37 milioni di euro. L'avvio dei lavori è previsto a breve, con durata di cinque anni fino al 2017, dopo gli esiti delle verifiche di ottemperanza sul progetto esecutivo da parte dei ministeri competenti e dopo il completamento delle attività propedeutiche quali indagini archeologiche e bonifica delle aree da ordigni bellici.
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- La realizzazione della Piattaforma Logistica sarà avviata dopo il completamento delle attività propedeutiche, mentre le opere a mare (cioè il IV Sporgente, la Darsena e la vasca di colmata) si avvieranno con la vasca di colmata, al completamento della quale si potrà dar corso alle attività di dragaggio connesse all'esecuzione del IV Sporgente e della Darsena. Il bando di gara per la realizzazione della Strada dei Moli sarà pubblicato non appena acquisite le propedeutiche approvazioni sul progetto a base d'appalto.
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- Al termine dei lavori tutte le opere di infrastrutturazione che fanno parte del progetto, ad eccezione della Piattaforma, saranno consegnate all'Autorità Portuale di Taranto, mentre la Piattaforma Logistica integrata sarà invece gestita dalla concessionaria Taranto Logistica per un arco temporale di 30 anni.
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- Si prevede che la fase di costruzione possa comportare un impegno medio di personale pari a circa 150 unità con punta massima fino a circa 220 unità nei periodi di sovrapposizione di alcune opere.
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- Le attività di maggiore importanza (l'arrivo delle merci, la manipolazione e lo stoccaggio, il controllo della qualità, il perfezionamento finale, la personalizzazione del prodotto e la spedizione) si svolgeranno in località San Nicolicchio, dove è ubicata la Piattaforma. Quest'ultima, inoltre, sarà dotata di magazzini merci, magazzini refrigerati, silos e capannoni per le operazioni logistiche, car terminal nonché di un terminal ferroviario connesso alla rete nazionale ed a quella europea.
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- All'inaugurazione hanno preso parte, tra gli altri, il vice ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Mario Ciaccia, il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola, il presidente dell'Autorità Portuale di Taranto, Sergio Prete, e il presidente di Taranto Logistica Spa, Claudio Vezzosi.
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- Il presidente dell'authority portuale, Sergio Prete, ha sottolineato che l'inaugurazione del progetto costituisce «un evento di particolare importanza in quanto i lavori che stanno prendendo il via - ha spiegato - rappresentano il fulcro del principale macro obiettivo riguardante lo sviluppo del porto di Taranto ed individuato nella realizzazione di un porto di “terza generazione”. Un porto che non sia solo un centro di movimentazione o di attività industriali, ma anche porta europea nel Mediterraneo dotata di una “piattaforma logistica” interfacciata con le filiere produttive e trasportistiche multimodali. Un obiettivo ambizioso che intendiamo perseguire attraverso l'implementazione di processi di internazionalizzazione, cooperazione, marketing, adeguamento competitivo delle infrastrutture e dei servizi, il tutto nel pieno rispetto dell'ambiente».
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- «Oltre all'adeguamento della propria offerta infrastrutturale - ha osservato Prete - il porto di Taranto può vantare: la presenza di un bacino di consumo e di produzione fortemente in espansione; la favorevole posizione geografica centrale nel Mediterraneo; la presenza del raccordo ferroviario direttamente sul terminal contenitori che consente il rapido trasferimento delle merci via ferrovia nel nord Italia e nel centro Europa; la disponibilità di strutture e di grandi spazi in porto e nel retroporto; la privilegiata collocazione sul territorio in quanto situato fuori dalla città con immediato accesso alla rete stradale e autostradale; la presenza a soli 20 chilometri di superstrada dell'aeroporto Arlotta di Grottaglie; in definitiva un buon sistema intermodale in fase di ottimizzazione».
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- Nel suo intervento il presidente dell'ente regionale pugliese, Nichi Vendola, ha sottolineato che «non esistono porti, esiste - ha precisato - un sistema integrato di porti, esiste il porto della Puglia. Ciascun porto, nella sua specializzazione, deve essere capace di convergere nel far vivere il sistema portuale della Puglia». Vendola ha esortato la città a non avere «una logica di sopravvivenza»: «Taranto - ha evidenziato - deve coltivare grandi ambizioni, come quella di immaginare che questo porto, con la sua retroportualià e interportualità, con la sua piattaforma logistica può diventare una delle zone più sensibili e attrezzate dell'Europa, e per questa via convertire una parte del suo apparato produttivo. Solo così si potranno dare risposte ai cittadini».
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- Vendola infine ha chiesto al vice ministro Ciaccia di essere interlocutori anche per l'altro dossier aperto, quello cioè ferroviario. «Da Taranto - ha detto - viviamo il dolore particolare legato agli interventi ferroviari, quelli che hanno privilegiato alcuni assetti della riorganizzazione del sistema ferroviario a danno di altri assetti. Portualità, aereportualità, trasporto ferroviario - ha rilevato Vendola - devono essere sempre di più costruiti come segmenti del sistema dell'intermodalità. Stiamo parlando della mobilità e del diritto alla mobilità delle persone e delle occasioni che la mobilità delle merci producono per noi. Si è spezzata l'unità del Paese. I treni che non partono più da Taranto, i treni a lunga percorrenza, i treni notturni, rappresentano un vulnus per questa città, per questo territorio, per la sua economia, per la sua ambizione e per i suoi lavoratori. Noi poniamo un problema che riguarda l'unità del Paese».
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