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MOL prevede di archiviare l'esercizio fiscale 2011 con la perdita più consistente della sua storia
Atteso un passivo ordinario di 27 miliardi di yen, cifra che - ha rilevato il presidente Muto - eclissa la precedente perdita record di 5,7 miliardi di yen dell'anno fiscale 1993
2 aprile 2012
Il gruppo armatoriale giapponese Mitsui O.S.K. Lines (MOL) registrerà nell'esercizio fiscale 2011, che è terminato sabato scorso, una perdita netta record. Oggi, in occasione della celebrazione del 128° anniversario della compagnia, il presidente del gruppo, Koichi Muto, ha anticipato infatti che MOL prevede di archiviare l'anno fiscale 2011 con «la perdita più consistente della sua storia, tale - ha precisato - che eclisserà la sua precedente perdita record di 5,7 miliardi di yen dell'anno fiscale 1993».
Secondo le stime preliminari del gruppo, il passivo dell'esercizio 2011 si attesterà a 27,0 miliardi di yen. Da rilevare che all'inizio dello scorso anno il gruppo prevedeva di poter concludere l'esercizio 2011 con un utile ordinario di 120 miliardi di yen. «Per porre ciò in una prospettiva - ha evidenziato Muto - nell'anno fiscale 2009, all'acme della recessione globale seguita alla fallimento di Lehman Brothers, avevamo generato ancora un utile consolidato ordinario di 24,2 miliardi di yen».
«Questo deterioramento delle performance operative - ha spiegato il presidente del gruppo giapponese - riflette il fatto che l'industria del trasporto marittimo ha affrontato numerosi fattori negativi su una scala senza precedenti. Nonostante gli stabili elevati profitti accumulati da MOL e i risparmi sui costi del nostro piano coordinato a livello di gruppo per ridurre le spese, non siamo riusciti a evitare di cadere in rosso. Certo - ha precisato - la concorrenza di fattori quali lo yen forte, i prezzi elevati del carburante, l'impatto del terremoto e dello tsunami dello scorso anno e il rallentamento dell'economia nei Paesi sviluppati ha pesato sulla nostra performance. Tuttavia, il fattore più significativo specifico del settore del trasporto marittimo è stato costituito dal ribasso dei noli, che riflette l'eccesso di navi presenti sul mercato in quasi tutte le categorie di naviglio. Quest'anno - ha aggiunto - prevediamo pressapoco la stessa quantità di consegne di nuove navi dell'anno scorso. Pertanto, la consegna di nuove navi continuerà per qualche tempo ad influenzare negativamente i nostri risultati operativi».
«Guardando alle cifre - ha osservato Muto - alla fine del 2010 il numero totale di navi in tutto il mondo era di circa 21.500 unità. Nel 2011 sono state consegnate circa 1.900 nuove navi e, considerando che circa 600 navi sono state demolite, per l'anno scorso risulta un aumento netto di circa 1.300 navi. Convertire ciò in capacità di trasporto, a causa della maggiore dimensione delle navi, equivarrebbe ad un aumento della capacità di trasporto di circa l'8% anno su anno. Nel 2011 i noli sono peggiorati dato che il gap tra domanda e offerta si è ampliato. In particolare, le portarinfuse hanno visto un incremento di capacità del 10% mentre la domanda è cresciuta solo del 3-4% e le petroliere hanno visto un incremento di capacità del 7% mentre la crescita della domanda è stata solamente attorno al 2-3%».
«Con le consegne di nuove navi previste per il 2012 - ha proseguito Muto - si prevede di registrare un aumento netto di circa il 6% sulla base della capacità di trasporto, di un trend di consegne come l'attuale e presumendo un certo aumento della demolizione di navi. A meno che la domanda di carico non aumenti di una percentuale equivalente o maggiore - ha sottolineato il presidente della MOL - nel 2012 le condizioni di mercato potrebbe essere altrettanto difficili, se non peggiori, rispetto al 2011, dal punto di vista delle dinamiche di domanda-offerta di navi».
«Gli ordini di nuove navi - ha rilevato ancora Muto - sono caduti sulla scia del crollo di Lehman Brothers e sono ristagnati ulteriormente nel 2011 a causa dei noli anemici. Pertanto si prevede che il numero di consegne di nuove navi nel 2013 dovrebbe diminuire rispetto al 2012. Il numero effettivo di consegne dovrebbe essere soggetto ad una diminuzione relativamente esigua perché il ritardo delle consegne del 2012 le trasferirà al 2013. Tuttavia, abbiamo potuto assistere ad un cambiamento nel sentiment del mercato; quindi si spera in un più favorevole rapporto tra domanda e offerta di navi nel 2013. Possiamo aspettarci che questo cambiamento possa avere un impatto non trascurabile sul mercato».
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