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Anasped, il decreto fiscale 16/2012 avrà sicuramente effetti negativi sull'intero settore del commercio internazionale
L'associazione auspica un incontro tra gli organi di governo e gli interessati al settore della logistica
16 aprile 2012
L'applicazione del nuovo decreto fiscale 16/2012 «avrà sicuramente effetti negativi sull'intero settore del commercio internazionale». Lo ha sottolineato il consiglio direttivo della Federazione Nazionale degli Spedizionieri Doganali (Anasped) riunitosi sabato scorso presso l'Hotel Mediterraneo di Roma.
La riunione ha avuto come argomento principale il comma 4 dell'articolo 11 del decreto legge 2 marzo 2012 n. 16 (G.U. n 52 del 2 marzo 2012) che ha sostituito integralmente l'articolo 303 del DPR 23 gennaio 1973 n. 43 (Differenze rispetto alla dichiarazione di merci destinate alla importazione definitiva, al deposito o alla spedizione ad altra dogana).
Il consiglio direttivo di Anasped ha rilevato che la nuova norma, in particolare, ha eliminato la figura dell'attenuante (parziale) per gli errori di trascrizione commessi in buona fede, rimandando tale fattispecie (inesatta indicazione del valore) all'applicazione delle sanzioni, previste al comma 3 dello stesso articolo ed eliminando, di fatto, il principio della non sanzionabilità dell'errore materiale commesso in buona fede (Codice del Contribuente).
«La categoria - ha sottolineato il consiglio direttivo dell'associazione - è convinta che per alimentare la crescita economica occorrono misure immediate a sostegno dello sviluppo, riforme di liberalizzazione del mercato, semplificazione delle procedure e applicazioni omogenee delle disposizioni, mentre tali modifiche normative demoralizzano e penalizzano l'intero comparto legato al commercio internazionale, già in crisi per la congiuntura economica negativa dell'intera Europa».
«Auspichiamo pertanto - ha concluso il consiglio direttivo - un incontro tra gli organi di governo e gli interessati al settore della logistica (Anasped, Fedespedi, Confetra, Assologistica, Assocad), per valutare le criticità del decreto ed esaminare le possibili soluzioni alle problematiche dell'interscambio che, seppur da tempo individuate e segnalate alle competenti amministrazioni, frenano lo sviluppo del sistema imprenditoriale italiano».
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