- L'Autorità Portuale di Manfredonia rivendica il suo diritto alla sopravvivenza e alla sua indipendenza nei confronti dell'Autorità Portuale del Levante che governa i porti di Bari, Barletta e Monopoli. L'ente portuale di Manfredonia, la cui struttura organizzativa è costituita dal commissario Gaetano Falcone e dal commissario aggiunto Guido Capurso che la amministrano dal 21 gennaio 2008, ha avviato il rilancio dello scalo pugliese emanando lo scorso 11 maggio un bando di gara per la progettazione ed esecuzione dei lavori di manutenzione straordinaria della pavimentazione delle banchine, della rete di smaltimento delle acque meteoriche e nere e per il riordino dei sottoservizi nel porto commerciale, per un importo a corpo di 9,8 milioni di euro. Rilancio che segue la conferma a fine 2011 da parte del governo guidato da Mario Monti dello stanziamento di 30 milioni di euro per il porto.
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- Tra i primi sostenitori delle rivendicazioni alla sopravvivenza e autonomia dell'Autorità Portuale di Manfredonia figura il vice presidente della Camera dei deputati, Antonio Leone, pugliese ed esponente del Partito della Libertà, che ieri ha promosso un incontro con la stampa sul tema “L'Autorità Portuale di Manfredonia: oggi e domani”. Leone ha respinto l'ipotesi di cancellazione dell'Autorità Portuale di Manfredonia e l'ampliamento della giurisdizione dell'Autorità Portuale del Levante al porto sipontino riemersa a seguito della presentazione, lo scorso 29 febbraio, di un'interrogazione al governo da parte del deputato pidiessino Michele Bordo per “sollecitare la chiusura di una fase commissariale durata oltre sei anni”.
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- Rispondendo nei giorni scorsi all'interrogazione sulla nomina degli organismi dell'Autorità Portuale di Manfredonia, il sottosegretario alle Infrastrutture e ai Trasporti, Guido Improta, ha ricordato che l'Autorità Portuale di Manfredonia, istituita dalla legge 24 dicembre 2003, era stata posta in liquidazione con il decreto del presidente della Repubblica 12 ottobre 2007 per carenza dei requisiti quantitativi delle merci movimentate rispetto ai parametri dalla legge 84/94 e che, avverso tale decreto, era stato proposto ricorso presso il TAR del Lazio dal commissario e dal commissario aggiunto dell'ente portuale di Manfredonia e successivamente da alcuni operatori portuali. Con sentenza del 1° dicembre 2011 il TAR Lazio aveva giudicato illegittimo il provvedimento di soppressione e avverso tale sentenza era stato proposto appello al Consiglio di Stato tuttora pendente.
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- «Le vicende giurisdizionali - ha spiegato il sottosegretario Improta - hanno inevitabilmente condizionato le iniziative del ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti volte a definire la composizione degli organi ordinari dell'ente. Infatti, in pendenza di un giudizio definitivo su di un provvedimento che dispone la soppressione dell'ente, apparirebbe incauto da parte dell'amministrazione procedere alla nomina di organi così importanti per poi essere eventualmente costretta a dichiararne la destituzione in forza di una sentenza che riconosca pienamente la validità delle tesi sulla soppressione dell'ente medesimo. Laddove, infine, venga riconosciuta la legittimità del citato decreto del presidente della Repubblica 12 ottobre 2007 - ha precisato Improta - si procederà ad estendere i limiti della circoscrizione dell'Autorità Portuale di Bari al porto di Manfredonia, come disposto dal vigente decreto 19 novembre 2007, ovvero, qualora il Consiglio di Stato ritenga di confermare le motivazioni del TAR Lazio e quindi decida per il mantenimento dell'ente, si provvederà ad avviare le procedure per la costituzione degli organi ordinari previsti dalla legge n.84/1994».
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- «Nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione della spesa in capo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti - ha concluso il sottosegretario - una delle aree di criticità individuate è senza dubbio la riduzione del numero e la riqualificazione delle Autorità Portuali; pertanto la questione sollevata dall'onorevole interrogante potrebbe comunque essere utilmente affrontata nell'ambito delle procedure di revisione della spesa pubblica».
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- Michele Bordo ha sottolineato che, con tale replica, il governo si è dichiarato «orientato a cancellare l'Autorità Portuale sipontina per estendere la circoscrizione dell'Autorità del Levante anche a Manfredonia, come già chiesto a suo tempo dagli enti locali e dalla Regione Puglia». Il deputato del Partito Democratico ha rincarato la dose accusando l'Autorità Portuale di Manfredonia di essere «un ente fantasma, che gestisce traffici modestissimi e spreca denaro pubblico per pagare le indennità di commissari di nomina partitica in carica da molti anni senza che abbiano compiuto un solo atto per migliorare l'operatività di un'infrastruttura strategica per l'intera Capitanata».
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- Da parte sua il vice presidente della Camera Leone ha definito infondate e non veritiere le affermazioni del collega deputato Bordo ed ha evidenziato che Manfredonia non corre il rischio di perdere la sua Autorità Portuale. Leone ha sottolineato le potenzialità del porto di Manfredonia ed sollecitato gli enti locali e le associazioni di categoria a fare squadra per promuovere la crescita dell'attività dello scalo.
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