- Oggi, alla presenza dell'amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato Italiane, Mauro Moretti, dell'amministratore delegato di Rete Ferroviaria Italiana, Michele Mario Elia, e delle autorità veneziane e venete, è stato presentato l'ampliamento dello scalo ferroviario a servizio del porto di Venezia realizzato dall'Autorità Portuale di Venezia presso l'isola portuale di Marghera, in collaborazione con Rete Ferroviaria Italiana, con un investimento di 12,2 milioni di euro cofinanziato per 900mila euro dall'Unione Europea attraverso il programma TEN-T (Trans European Transport Network).
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- L'intervento ha visto la realizzazione di sette nuovi binari, tre dei quali elettrificati, più un ulteriore ottavo binario a servizio dell'isola portuale e di due tronchini per il ricovero dei locomotori. A regime, lo scalo di Marghera potrà garantire complessivamente un traffico di 50 treni al giorno per una lunghezza massima dei convogli pari a 700 metri. I lavori, affidati all'A.T.I. costituita dalle imprese Impresa Coletto, Agrideco e Co.rac.fer. e coordinati dalla Direzione Tecnica dell'Autorità Portuale, sono durati tre anni inclusa anche un'importante attività di bonifica delle aree interessate dalla realizzazione delle infrastrutture. Il progetto è frutto dell'Accordo Quadro tra Regione del Veneto, Comune di Venezia, Autorità Portuale di Venezia e Rete Ferroviaria Italiana.
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- L'Autorità Portuale ha reso noto che il raddoppio del parco ferroviario ha consentito di attivare già FS Cargo per mettere a punto un nuovo sistema di collegamenti via treno che metta in relazione diretta il porto di Venezia con i due principali interporti veneti: Padova e Verona. Si ipotizzano tre treni a settimana tra Padova e Venezia e una navetta settimanale per Verona che dovranno essere messi a punto entro settembre con il raggiungimento dei nuovi pescaggi nei canali portuali e quindi con l'arrivo di navi portacontainer più grandi. Il porto di Venezia - ha sottolineato l'ente portuale - potrà quindi offrire alle imprese e alle compagnie di navigazione una raddoppiata capacità di inoltro pari a 720 container teu a settimana (12.800 tonnellate di merce).
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- «Siamo coscienti, e tutte le analisi, compresa quella redatta dalla società “MDS Transmodal”, lo indicano - ha spiegato il presidente dell'Autorità Portuale di Venezia, Paolo Costa - che il definitivo reinserimento di Venezia tra i grandi porti mediterranei (entro il sistema NAPA) passa attraverso la capacità di inoltro/ricevimento della merce unitizzata (container o casse mobili) via ferrovia e, nel nostro caso, anche per acque interne (fino a Mantova oggi, fino a Pizzighettone e Milano, domani). Per tale motivo è compito del porto di Venezia prepararsi a gestire e movimentare almeno il 30% del traffico portuale via treno o chiatte. Una strategia che non è alla portata del solo porto e che può e deve venire fatta propria da un (costituendo) sistema logistico unico che si avvalga delle due eccellenze interportuali venete: Padova e Verona. La costituzione di un'unica area doganale che faccia muovere i container tra Venezia, Padova e Verona in una logica da sportello unico doganale - ha concluso Costa - è passo obbligato assistito dall'articolo 46 del decreto legge 201 Salva Italia. L'accordo annunciato oggi ne è solo il primo passo».
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