- Oggi, in occasione della celebrazione della Giornata della Gente di Mare, le organizzazioni sindacali del settore marittimo di Bulgaria, Georgia, Russia, Romania, Turchia e Ucraina, in collaborazione con l'ITF (International Transport Workers' Federation), hanno diffuso il rapporto “Black Sea of Shame” che evidenzia le difficili condizioni di lavoro dei marittimi imbarcati sulle navi che operano nel Mar Nero e che ha l'obiettivo di aiutare i sindacati a sollevare la questione con i rispettivi governi nazionali.
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- Il rapporto sottolinea come il trasporto marittimo nella regione sia realizzato con circa 2.400 navi e sia dominato da navi di età superiore a 20 anni (800 unità hanno un'età di oltre 30 anni). L'utilizzo di navi piccole e vecchie ben oltre la loro vita economica e il trasporto di merci di basso valore - rileva l'ITF- si traduce in gravi incidenti e ripetuti abusi sui marittimi. Nel Mar Nero - spiega l'organizzazione sindacale - sembra esserci una frequenza elevata di incidenti, di incagli e di affondamenti di navi: oltre alle condizioni climatiche avverse e alle caratteristiche geografiche, ciò è probabilmente dovuto alla proliferazione di vecchie navi che operano al di fuori delle normative.
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- Il rapporto - accusa il coordinatore per il settore marittimo dell'ITF, Steve Cotton, «è un vero catalogo della vergogna. I nostri ispettori e quelli dei sindacati a noi associati hanno a che fare con costi in termini di vite umane determinati da un trasporto marittimo non sicuro e realizzato con vecchie navi e con manager che considerano gli equipaggi un lusso superfluo, da pagare a discrezione e non meritevoli delle condizioni base di salvaguardia, compresa l'assicurazione contro la morte e le lesioni».
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- «Questo - aggiunge Cotton - è l'inizio di un lungo cammino, che sappiamo durerà anni, per cambiare questo scandaloso stato di cose. Iniziamo andando dai governi per convincerli che non possono più consentire queste terribili condizioni, in particolare quando presto la Maritime Labour Convention fornirà un modello a cui tutti dovrebbero aspirare».
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