- Avviare subito una politica a livello nazionale a sostegno della portualità italiana. Lo ha chiesto il managing director di MSC Crociere, Domenico Pellegrino, intervenendo ieri alla sessione pomeridiana de “La 2giorni del Mediterraneo” in corso di svolgimento a Civitavecchia. «Non più Napoli, Genova, o Barcellona», ha rilevato Pellegrino. «Nell'ottica di un mercato globale - ha spiegato - la nuova sfida competitiva per Civitavecchia non è più solo europea, potendo le compagnie essere obbligate a scelte economicamente compatibili con le nuove dinamiche di mercato. È necessario avviare subito una politica a livello nazionale a sostegno della portualità italiana che non può più arrendersi a logiche provincialistiche. La presenza di una cabina di regia nazionale, invece - ha sottolineato il dirigente della compagnia crocieristica - eviterebbe la dispersione di risorse finanziarie, assegnandole a chi realmente è in grado di affrontare le nuove sfide internazionali».
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- «In Italia, purtroppo - ha proseguito Pellegrino - si fa ancora fatica a dare il giusto peso al settore crocieristico. Ogni nave, infatti, può essere paragonata ad un impianto industriale, capace di generare sul territorio valore aggiunto, ricchezza e occupazione per 365 giorni all'anno. Le compagnie, prima di decidere itinerari e scali, guardano la funzionalità di un'area, data da tre fattori chiave: l'attrattività turistica della destinazione, il bacino d'utenza e l'accessibilità. E proprio su quest'ultimo punto - ha concluso - occorre lavorare per il porto di Civitavecchia, non nato certamente come porto crocieristico e quindi non ancora adeguatamente attrezzato e dotato di alcune infrastrutture fondamentali».
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