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I sindacati denunciano la grave situazione di crisi al Terminal Rinfuse del porto di Genova
Le navi vanno altrove - spiegano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - e chi più sta soffrendo sono circa 80 lavoratori
13 luglio 2012
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti denunciano come l'emorragia del traffico di navi portarinfuse in atto al porto di Genova abbia un impatto negativo sui lavoratori del Terminal Rinfuse, in concessione a Terminal Rinfuse Italia Spa (TRI), e della Compagnia Portuale Pietro Chiesa. «Negli ultimi tempi - ricordano i sindacati - l'attività del Terminal Rinfuse ha avuto un forte rallentamento: molte navi che prima facevano scalo a Genova adesso vengono dirottate verso altri porti. Se è vero che uno dei motivi dell'abbattimento del tonnellaggio sbarcato è da ricercarsi nella diminuzione dell'operatività della centrale elettrica - precisano Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - gran parte delle colpe però va individuata nelle politiche del terminalista, il quale ha più volte disatteso i richiami delle amministrazioni pubbliche e delle organizzazioni sindacali volti a porre il terminal nelle condizioni operative necessarie previste della normativa vigente in tema di ambiente e salubrità dei luoghi di lavoro (basti ricordare che è dovuta intervenire la magistratura)».
Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti sottolineano che «sono necessari interventi strutturali in banchina, nei magazzini e nei mezzi operativi» e ricordano che da diverso tempo i sindacali e altri organismi «intimano al terminalista di porre in essere tutte le misure necessarie affinché il terminal sia reso competitivo. I diversi incontri svoltisi con l'azienda sui temi del lavoro e degli interventi manutentivi di cui sopra - precisano i rappresentanti dei lavoratori - si sono rilevati, per noi, insoddisfacenti. Già da gennaio di quest'anno i sospetti di un disimpegno della Terminal Rinfuse Italia sul terminal di Genova erano tangibili, ma solo nel mese di luglio l'azienda ha palesato alle organizzazioni sindacali la sua volontà di vendere il terminal di Genova, per il tramite di una comunicazione alquanto generica».
«Da parte dell'azienda, neppure a fronte della delibera del Comitato Portuale attraverso la quale si iniziano le procedure di revoca della concessione alla Terminal Rinfuse Italia - proseguono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - vi è stato alcun tipo di segnale. Indiscrezioni trapelate sui media danno per avviata una trattativa di cessione del terminal di Genova al socio di minoranza di TRI: abbiamo chiesto in merito delucidazioni, ma tutto tace».
«In tutta questa triste vicenda per il porto e la città - sottolineano i sindacati - chi più sta soffrendo sono i circa 80 lavoratori (tra operatori diretti di TRI e della compagnia Pietro Chiesa) che operano sulle aree del terminal rinfuse, ormai da diversi mesi in cassa integrazione. Per non parlare delle ricadute sull'indotto».
«Non possiamo aspettare oltre - concludono Filt Cgil, Fit Cisl e Uiltrasporti - le navi vanno verso altri porti e non sarà facile riportare le rotte su Genova. Non siamo disposti a morire di inedia in attesa di chissà quale evento. Chiediamo all'Autorità Portuale di Genova un maggiore impegno affinché la vicenda si concluda positivamente per i lavoratori. Per tutte le motivazioni di cui sopra a breve daremo inizio ad una serie di azioni di protesta, volte a sensibilizzare la comunità portuale, le istituzioni e l'opinione pubblica sulla vicenda e sullo scempio che sta avvenendo alla spalle dei lavoratori del terminal rinfuse e della compagnia Pietro Chiesa».
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