- Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ha reso noto che lo status di Fincantieri non è stato inserito nell'Inventory degli aiuti di Stato per la cantieristica navale dell'Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il documento periodicamente aggiornato che raccoglie tutti gli aiuti di Stato dei Paesi aderenti all'OCSE e che è volto a promuovere la trasparenza di mercato e a ridurre le distorsioni di mercato.
-
- Nell'ultima riunione del WP6, il gruppo di lavoro dell'OCSE sulla cantieristica navale, che si è tenuta a Parigi il 21 e il 22 giugno scorsi, il segretariato del WP6 ha portato in assemblea le posizioni dell'Italia e della Spagna riguardo l'opportunità d'inserire nell'Inventory OCSE l'informativa dello status dell'azienda navalmeccanica di Stato Fincantieri e di quella spagnola Navantia. Il ministero ha ricordato che l'Italia ha sempre sostenuto che, essendo il documento Inventory una raccolta di tutti gli aiuti di Stato, la partecipazione pubblica in una società (Fincantieri fa parte del gruppo Fintecna Spa il cui azionariato di maggioranza è proprietà del ministero dell'Economia e delle Finanze) non era rapportabile a nessun sussidio preso in considerazione. Inoltre la delegazione italiana ha sostenuto che l'inserimento nell'Inventory delle aziende di Stato non andava realizzato in quanto la partecipazione pubblica non è riconducibile ad un aiuto ed ha evidenziato che Fincantieri, tra l'altro, opera come privato ed è sottoposta ai controlli di mercato dell'Unione Europea. Secondo l'Italia, l'informativa sulle aziende di Stato può essere data in un altro contesto al di fuori dell'Inventory e deve riguardare tutte le aziende a partecipazione pubblica dei Paesi aderenti all'OCSE. Il ministero ha precisato che questa posizione è stata condivisa dalla Norvegia che nel suo intervento ha ben evidenziato la totale assenza d'informazione, sia nell'Inventory che in altri documenti OCSE, delle aziende navalmeccaniche cinesi, notoriamente tutte statali
-
- Il ministero ha sottolineato che l'Unione Europea si è espressa a sostegno dell'intervento italiano evidenziando che la catalogazione dei sussidi nei documenti OCSE può indurre a confusione proprio in merito le aziende a partecipazione pubblica: infatti viene definito “aiuto” il caso di acquisizione di azienda da parte di uno Stato.
- Da parte sua il Giappone ha confermato l'incompatibilità dell'informazione sulle aziende di Stato con l'Inventory ed ha proposto di inserire, in qualche punto del documento, che è aggiornato ogni sei mesi, una nota di rimando alla pubblicazione OCSE C/WP6(2012)11 descrittivo del particolare caso Fincantieri e Navantia. Il segretariato del WP6 OCSE ha accolto questa proposta, specificando che qualsiasi variazione nell'assetto societario di Fincantieri e Navantia dovrà essere immediatamente segnalata, ed ha quindi stabilito di non inserire lo status di Fincantieri nell'Inventory degli aiuti di Stato ma di prevedere una semplice nota di richiamo al documento oggetto di discussione - C/WP6(2012)11 - e di preparare un documento generale contenente una vasta gamma delle opinioni sul ruolo della proprietà pubblica nella cantieristica navale nei Paesi OCSE e non OCSE.
|