- La crisi economica ha un effetto devastante sull'attività dei porti del Nord Sardegna. Nei primi sei mesi del 2012 è ulteriormente diminuito il traffico marittimo nei porti di Olbia, Golfo Aranci e Porto Torres: se nei primi sei mesi del 2011 erano approdate ai tre scali 4.067 navi (con una flessione del 18,2% sulla prima metà del 2010), nella prima metà di quest'anno sono stati registrati gli scali di 3.713 navi, con un calo dell'8,7% sul primo semestre del 2011.
-
- È risultata ancora più accentuata la contrazione del traffico dei passeggeri: nel periodo gennaio-giugno di quest'anno i tre porti hanno movimentato un traffico di 1.038.025 passeggeri, con una riduzione del 23,4% rispetto a 1.354.903 passeggeri nella prima metà del 2011 (periodo nel quale il traffico dei passeggeri era calato del 21,4% sul primo semestre del 2010).
-
- «Sul versante del traffico passeggeri - ha commentato il presidente dell'Autorità Portuale del Nord Sardegna, Paolo Piro - il bilancio dei primi sei mesi del 2012 conferma i nostri timori. I numeri parlano chiaro: la crisi e l'incertezza economica continuano a dettare le regole dei trasporti marittimi e ad affondare l'economia, già di per sé penalizzata, dell'isola. Olbia è sicuramente il porto che ha subito il maggior danno: in rapporto a giugno 2010 abbiamo perso quasi 425mila passeggeri, rispetto ai 165mila di Golfo Aranci e ai 97mila di Porto Torres. Perdite che, purtroppo, andranno ad aumentare con i dati di luglio ed agosto».
-
- Piro ha ricordato le iniziative infrastrutturali e commerciali dell'ente per cercare di stimolare un rilancio dei traffici: «allo stato attuale - ha spiegato - senza un Piano Regolatore approvato, il porto di Olbia non ammette interventi infrastrutturali volti a potenziare la ricettività. Lo stesso vale per quello di Porto Torres, il cui rilancio è stato programmato nelle linee guida del PRP adottato ad inizio mese. Diversa è la situazione di Golfo Aranci, per il quale, tra un mese, avremo a disposizione un nuovo attracco che potrà ospitare una seconda nave. Dal punto di vista degli accordi commerciali, invece, ho già avviato le trattative per l'attivazione di una nuova linea che colleghi Golfo Aranci con Genova e restituisca vitalità allo scalo».
-
- Secondo Piro, tuttavia, è necessario affiancare tali azioni con una riflessione ad ampio raggio che coinvolga tutti gli enti competenti in materia di turismo e trasporti: «una delle cause principali - ha sottolineato il presidente dell'Autorità Portuale - è sicuramente la politica generale dei prezzi, ancora anacronistica rispetto all'attuale consistenza delle tasche dell'italiano. Non possiamo soltanto puntare il dito sul costo dei biglietti, ma dobbiamo fare tutti insieme un'analisi di coscienza sulla direzione che intendiamo prendere per fare turismo e ridare appeal alla Sardegna. A tal proposito, mercoledì scorso ho inviato un report sull'andamento dei traffici al presidente della Regione, pregandolo di tenere viva l'attenzione su questo momento particolarmente difficile».
-
- Se il traffico dei passeggeri ha accusato l'impatto della crisi anche quello delle merci, evidentemente, è in sofferenza: nei primi sei mesi del 2012 il calo globale di beni in arrivo e partenza dai tre porti sardi è stato del 15%, con quasi 680mila tonnellate in meno rispetto al primo semestre dello scorso anno.
-
- «Il crollo del trasporto delle merci sui tre porti - ha osservato Piro - è segno evidente dell'impoverimento della Sardegna. Se è forte la contrazione della domanda di beni su tutti i mesi dell'anno, ancora di più la forbice sembra aumentare nei periodi di alta stagione: da marzo, per la Pasqua, a giugno, per le vacanze estive. Periodi, questi, nei quali si riscontra la sensibile diminuzione delle presenze nell'isola, la mancata apertura o, peggio, la chiusura di molte attività commerciali e, quindi, il calo dell'importazione di prodotti».
|