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Nella prima metà del 2012 il traffico delle merci nel porto di Ravenna è diminuito dell'11,4%
In deciso calo (-33,3%) anche i passeggeri
31 luglio 2012
Nel primo semestre di quest'anno il traffico delle merci nel porto di Ravenna è diminuito complessivamente dell'11,4% scendendo a 10,8 milioni di tonnellate rispetto a 12,1 milioni di tonnellate movimentate nella prima metà del 2011. Il traffico di importazione è calato del 12,1% a 9,3 milioni di tonnellate, mentre quello di esportazione ha registrato una flessione del 7,0% a 1,4 milioni di tonnellate.
Nel primo trimestre del 2012 il traffico movimentato dal porto è ammontato a 5,1 milioni di tonnellate e nel secondo trimestre a 5,6 milioni di tonnellate, con contrazioni rispettivamente del 12,1% e del 10,8% sui corrispondenti periodi dello scorso anno.
Nei primi sei mesi del 2012 il maggior decremento è stato totalizzato dal traffico di merci varie che si è attestato a 3,8 milioni di tonnellate, con un calo del 18,9% rispetto a 4,7 milioni di tonnellate nella prima metà del 2011. Le merci containerizzate sono state pari a 1,2 milioni di tonnellate (-11,4%), i rotabili a 255mila tonnellate (-24,8%) e le altre merci varie a 2,4 milioni di tonnellate (-21,5%). La movimentazione dei container è stata pari a 102.481 teu (-5,4%). Nel settore delle rinfuse liquide il traffico è diminuito del 2,9% a 2,3 milioni di tonnellate e in quello delle rinfuse secche è sceso dell'8,3% a 4,6 milioni di tonnellate.
Il comparto dei passeggeri ha chiuso la prima metà di quest'anno con un totale di 41mila unità (-33,3%), di cui 40mila crocieristi (-34,1%) e mille passeggeri dei traghetti (+19,1%).
Commentando i risultati di traffico conseguiti dallo scalo nel primo semestre di quest'anno, l'Autorità Portuale di Ravenna ha evidenziato che è «comunque opportuno rilevare come Ravenna fosse stato uno dei pochi scali italiani a crescere nel 2011 mentre la portualità nazionale veniva per la maggior parte investita da una diminuzione di traffico che, secondo i dati ad oggi conosciuti dei principali porti italiani, continua a permanere anche nel 2012 in termini di volumi complessivamente scambiati. Tale fenomeno - ha osservato l'ente - si inscrive in un contesto di forte criticità per le economie europee in generale ed italiana in particolare che ha riflessi conseguenti, oltre che sui consumi interni, anche sul commercio estero. Secondo l'Istat, infatti, nei primi cinque mesi dell'anno l'Italia ha ridotto gli scambi con l'estero misurati in volume del 10,2% per le importazioni (ma -11,7% per i Paesi extra UE) e dello 0,9% per le esportazioni. Essendo noto lo squilibrio esistente a Ravenna tra merci sbarcate (prevalenti) ed imbarcate nonché la forte valenza extraeuropea delle merci transitate per il porto - ha concluso l'Autorità Portuale - appare evidente la correlazione tra l'andamento dei traffici portuali e l'economia nazionale».
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