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In calo il traffico merci transalpino a causa della crisi economica e della chiusura del San Gottardo
Nel primo semestre del 2012 le merci trasportate su strada o ferrovia attraverso le Alpi svizzere sono state pari a 19,6 milioni di tonnellate (-6,5%)
28 agosto 2012
Per il secondo semestre consecutivo il traffico merci transalpino ha registrato una flessione. L'Ufficio federale elvetico dei trasporti (UFT) ha reso noto che nel primo semestre del 2012 il traffico merci su strada e ferrovia è calato sensibilmente a causa della crisi economica dell'Europa, diminuzione che per quanto concerne la ferrovia è stata accentuata dalla chiusura dal 5 giugno al 2 luglio della linea ferroviaria del San Gottardo.
Nei primi sei mesi del 2012 il traffico merci su rotaia attraverso le Alpi è diminuito dell'8,2%. Se già il primo trimestre di quest'anno aveva segnato una flessione, nel secondo trimestre tale tendenza negativa è diventata ancor più marcata quando l'asse del San Gottardo è rimasto chiuso per un mese a causa della frana caduta nei pressi di Gurtnellen, nel Cantone di Uri. L'Ufficio federale dei trasporti ha specificato che senza tale chiusura, e supponendo che in giugno il traffico merci su rotaia avrebbe seguito la stessa evoluzione registrata da gennaio a maggio 2012, nel primo semestre la riduzione sarebbe stata del 5% e non dell'8,2%. L'UFT ha precisato inoltre che durante la chiusura l'asse del Lötschberg-Sempione, pur con ritardi anche considerevoli, ha assorbito una parte considerevole del traffico merci del San Gottardo, che nelle giornate di punta ha toccato 25 treni in più; inoltre, secondo i dati degli operatori del trasporto combinato, il 10-20% del trasporto merci è stato dirottato su corridoi ferroviari non elvetici, soprattutto sul Brennero.
Nel primo semestre del 2012 il numero dei transiti di camion sulle Alpi svizzere è diminuito del 2,9% attestandosi a 628.000 veicoli. Senza la chiusura della linea ferroviaria del San Gottardo - ha rilevato l'UFT - tale riduzione sarebbe stata del 5%, con un numero di transiti nel mese di giugno pari a 102.000 invece dei 115.000 registrati a causa della chiusura della linea. Secondo l'UFT, la tendenza negativa nel trasporto su strada è dovuta principalmente alle difficoltà economiche in cui versa l'Europa, in particolare l'Italia. A seguito della chiusura del San Gottardo i transiti su strada sono aumentati di 13.000 unità (circa 540 in più al giorno), pari a un volume supplementare di 170.000 tonnellate di merci.
Complessivamente nel primo semestre del 2012 le merci trasportate su strada o ferrovia sulle Alpi svizzere sono state pari a 19,6 milioni di tonnellate (-6,5%). La chiusura del San Gottardo ha provocato, secondo una stima di massima, una riduzione di circa 260.000 tonnellate di questo volume di trasporto. In condizioni normali la riduzione sarebbe stata del 5,3% e non, come registrato, del 6,5%.
Intanto l'UFT ha comunicato che adotterà una serie di misure compensatorie a favore delle imprese di trasporto combinato colpite dall'interruzione della linea del San Gottardo. In particolare, nel 2012 non verrà applicata la norma che prevede una riduzione delle indennità per il trasporto combinato nel caso in cui gli operatori forniscano prestazioni inferiori del 15% rispetto a quanto concordato con la Confederazione. Inoltre, in via eccezionale, la Confederazione verserà indennità di esercizio anche per i trasporti deviati all'estero. Per tutto il 2012 la Confederazione verserà anche indennità per un massimo di 33 spedizioni per treno anziché per 30, come previsto inizialmente; gli operatori riceveranno quindi fino a 300 franchi svizzeri in più per treno. Infine la Confederazione si farà carico di buona parte dei costi fissi scoperti dell'autostrada viaggiante dovuti alla chiusura della linea del San Gottardo e all'attuale chiusura di quella del Sempione (dall'11 agosto al 2 settembre).
L'UFT ha annunciato inoltre che nel 2013 la Confederazione rinuncerà a ridurre le indennità per il trasporto combinato non accompagnato attraverso le Alpi. Tale decisione tiene conto delle condizioni quadro difficili in cui si trova attualmente il settore, imputabili, oltre che alle limitazioni infrastrutturali nel corso del 2012, all'aumento dei prezzi delle tracce previsto per inizio 2013, alla prolungata situazione di debolezza dell'euro e alle previsioni congiunturali negative per l'eurozona.
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