- L'amministrazione comunale di Ravenna ritiene che la decisione di alcuni Comuni della provincia di cedere le loro quote nella Sapir, la società portuale pubblico-privata che nel porto di Ravenna opera attività di imbarco, sbarco e stoccaggio delle merci ed opera come terminalista, costituisca un errore. «Mi dispiace - ha detto oggi il vicesindaco di Ravenna, Giannantonio Mingozzi - che alcuni Comuni della nostra provincia stiano pensando o abbiano già deliberato di mettere in vendita la loro partecipazione azionaria in Sapir. Si tratta, va chiarito subito - ha precisato - di entità azionarie che non mettono a repentaglio la maggioranza pubblica del capitale sociale Sapir. Ma sono comunque indicative di un indirizzo che io considero profondamente sbagliato, seppure in un momento molto critico di difficoltà di bilancio che i Comuni stanno attraversando».
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- «Le azioni di Lugo, Alfonsine, Massa Lombarda e Cotignola, a titolo di esempio - ha spiegato il vicesindaco di Ravenna - costituiscono, sommate, lo 0,89 per cento dell'azionariato e quindi la maggioranza pubblica, circa il 53 per cento, non corre alcun pericolo. Tuttavia, sottolineo ugualmente che il porto di Ravenna costituisce un valore e una infrastruttura utile a tutta l'economia provinciale e regionale, ed ogni piccolo segnale di disimpegno del pubblico, sebbene di modesta entità, va contrastato, oggi in particolare, quando stiamo per realizzare investimenti di straordinaria importanza economica e strategica».
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- «Voglio sperare - ha proseguito Mingozzi - che da quei Comuni venga ribadita almeno la conferma che il porto costituisce un'opportunità crescente per l'economia di quei territori, augurandomi altresì che con Ravenna Holding (società controllata dai Comuni di Ravenna, Cervia e Faenza che detiene il 18,53% di Sapir, ndr) si possa valutare l'opportunità di partecipare al bando d'asta per quelle azioni messe in vendita».
- «Sottolineo - ha concluso il vicesindaco di Ravenna - che mentre si procede verso un'unica provincia di Romagna dove l'interscambio di partecipazione azionarie tra più territori potrebbe essere un segnale di forza e di compattezza, per Ravenna la maggioranza pubblica di società come Sapir, è anche elemento di equilibrio e di garanzia per la stessa imprenditoria privata. Tutto questo non mette in discussione l'eventualità che si possa discutere di un graduale disimpegno di Sapir dalle attività terminalistiche, come ha ribadito il sindaco Fabrizio Matteucci, una volta portati a compimento quegli investimenti nel porto per i quali la presenza attiva di una Sapir a maggioranza pubblica, a mio avviso, è fondamentale e irrinunciabile».
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