- Nei giorni scorsi al Suez Canal Container Terminal (SCCT), il terminal per contenitori del porto di Port Said gestito da una joint venture controllata dall'olandese APM Terminals, sono approdate due portacontainer con una capacità di carico unitaria di 15.500 teu. Si tratta di scali sperimentali di navi di così elevata capacità al terminal egiziano, situato presso lo sbocco nel Mediterraneo del canale di Suez, che sono stati portati a termine con successo.
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- La prima prova di attracco è stata realizzata dalla Eleonora Maersk, con un pescaggio di 14,9 metri, proveniente dal Mar Rosso, e la seconda è stata eseguita dalla portacontainer Edith Maersk, lunga 397 metri e con un pescaggio di 14,8 metri, che ha realizzato un'inversione di rotta nel bacino di evoluzione con l'assistenza di tre rimorchiatori.
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- «Questo - ha sottolineato l'amministratore delegato di SCCT, Klaus Laursen - è un momento importante nella storia marittima egiziana. Entrambe le prove non sarebbero state possibili senza l'eccellente cooperazione e guida sia da parte della Suez Canal Authority che dell'Autorità Portuale di Port Said». «Con il successo delle due prove - ha aggiunto il direttore operativo del terminal, Jan Buijze - ora SCCT è aperto a navi della lunghezza di 397 metri e della larghezza di 56,4 metri (22 container)».
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- Lo scorso anno il terminal egiziano ha movimentato un traffico pari a 3,2 milioni di container teu. SCCT è partecipata con il 55% del capitale da APM Terminal, con il 20% dalla cinese COSCO Pacific, con il 10,3% dalla Suez Canal Authority, con il 5% dalla National Bank of Egypt e con il restante 9,7% da investitori privati egiziani.
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