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Unione Interporti Riuniti respinge l'ipotesi che il tracciato del Corridoio Baltico-Adriatico possa essere deviato
Ricci: è un'opzione che intaccherebbe il futuro e il ruolo dei porti italiani
21 novembre 2012
Unione Interporti Riuniti (UIR) respinge l'ipotesi che il tracciato del Corridoio europeo Baltico-Adriatico possa essere modificato e deviato verso la Slovenia con la creazione di un ramo indipendente che colleghi Graz - Maribor - Lubiana - Capodistria. «È un'opzione - spiega il presidente della UIR, Alessandro Ricci - che intaccherebbe il futuro e il ruolo degli scali italiani su cui il corridoio impatta allo stato attuale e del porto di Trieste in particolare, così a ridosso del porto di Capodistria da cui dista una manciata di chilometri».
«Ha ragione l'onorevole Debora Serracchiani - prosegue Ricci - nel ritenere che chiedere un ramo indipendente del Corridoio non sarebbe un modo di fare sinergia, ma di alimentare insani processi di distorsione competitiva. Nella mia duplice funzione di presidente dell'Unione Interporti Riuniti e di presidente di Interporto Bologna Spa, ritengo sia fondamentale impedire questa diramazione e confermare il network prioritario dell'Europa (10 core network corridors) così come è ad oggi, ostacolando qualsiasi tentativo di personalizzazione infrastrutturale per fini non comunitari».
«L'invito e l'auspicio - conclude Ricci - è che anche le forze politiche italiane competenti e attive nelle materie che l'argomento in questione tocca si adoperino per sostenere questa posizione».
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