- Lo stato del cargo aereo in Italia è insostenibile. Lo sostiene Assologistica: ricordando di aver da tempo evidenziato l'intollerabilità della situazione, il presidente dell'associazione, Carlo Mearelli, spiega che «adesso si sta oltrepassando il segno» e denuncia il «preoccupante livello di distorsione raggiunto nel settore aeroportuale italiano a danno delle imprese di movimentazione del cargo aereo».
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- «L'Italia - precisa Mearelli - non è nelle condizioni di attuare aperture generalizzate negli aeroporti. La logica della direttiva comunitaria 96/67 ed il suo recepimento nazionale del '99 è una chiara operazione fatta a tavolino dalle compagnie aeree big player europee». «Quel che sta avvenendo qui - prosegue il presidente di Assologistica - contraddice il resto d'Europa. Mentre ENAC si mette la spilletta di liberalizzatore, le imprese aeroportuali chiudono o sono costrette a licenziare per sopravvivere, perché questo “processo” in Italia avviene in assenza di una compagnia di bandiera di riferimento del settore del cargo, in grado di autoprodurre i servizi a terra».
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- «Paesi comunitari come Francia, Gran Bretagna, Germania e Olanda - accusa Mearelli - tutelano fortemente le proprie compagnie aeree sui territori nazionali, mentre in Italia, invece, quelle stesse compagnie, condizionano e distorcono il mercato mettendo fra di loro in una concorrenza feroce gli handlers. Questo gioco perverso sta straziando i bilanci degli handlers, costringendoli a continue rivisitazioni delle tariffe al ribasso, che ormai non sono più remunerative, mettendo a rischio sicurezza e posti di lavoro».
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- Assologistica rileva inoltre che «questa gravissima situazione è ulteriormente depauperata dagli operatori che lavorano fuori dagli aeroporti italiani, i cosiddetti handlers di secondo livello, che da tempo drenano traffico al sistema italiano ed alimentano le attività delle compagnie aeree straniere con il trasporto via camion verso gli aeroporti di Francoforte, Amsterdam, Parigi e che oggi spingono per entrare».
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- «Ma per aprire i mercati - puntualizza Mearelli - ci vogliono masse critiche in grado di sostenere i costi fissi che subiscono le società di handling aeroportuali, e questi volumi al momento non sono realizzati da nessun aeroporto italiano».
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- Assologistica conclude annunciando che, «rappresentando il sistema virtuoso italiano che ha preferito le regole dell'aeroporto a quelle artatamente collocate fuori sedime, intende denunciare in ogni sede l'approccio che porta verso la povertà dei nostri aeroporti». In particolare, l'associazione «chiede ad ENAC ed al ministero di aprire al più presto un'indagine sulla portata delle perdite prodotte all'economia italiana dalle merci avio camionate». Inoltre Assologistica «chiede ad ENAC e al ministero di riportare le merci negli aeroporti italiani, riconducendo il mercato su regole paritarie a quelle del sistema europeo».
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- Assologistica specifica di ritenere «prioritarie queste azioni per poter aprire al tema della libera concorrenza in Italia ed in Europa, interrompendo la parte di spettatori mentre la concorrenza europea, in assenza di regole - osserva l'associazione - continua a fagocitare l'economia e la capacità occupazionale dei nostri aeroporti».
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