- Ieri il Comitato Portuale di Trieste ha deciso all'unanimità di riaggiornarsi nei primi giorni del prossimo mese per riprendere in esame la questione del progetto per la realizzazione del terminale di rigassificazione GNL di Zaule alla luce dei progetti di sviluppo dello scalo portuale giuliano. L'Autorità Portuale ha nuovamente ricordato di aver inviato al ministero dell'Ambiente - Direzione Generale delle Valutazioni Ambientali - una nota chiarificatrice in merito al procedimento del rigassificatore e che, da notizie apprese durante la Conferenza di Servizi tenutasi presso il ministero dello Sviluppo Economico, risulta che sono all'attenzione della Direzione del ministero dell'Ambiente sia il progetto definitivo del terminal sia il progetto per il relativo elettrodotto.
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- «Dato che in questi ultimi mesi la Direzione ha anche condotto l'istruttoria sulla procedura congiunta di VIA VAS del nuovo Piano Regolatore Portuale di Trieste - ha rilevato l'Autorità Portuale - il ministero ha avuto modo di valutare, con l'ausilio della Commissione VIA VAS, i nuovi e rilevanti piani di sviluppo del porto di Trieste, i quali, al momento dell'inizio dell'istruttoria sul rigassificatore (anno 2005), non erano ancora stati compiutamente formulati. A ciò si aggiunge - ha sottolineato l'ente - l'esponenziale crescita dei traffici del porto di Trieste registrata a partire dal 2011 in tutte le principali categorie merceologiche: movimento contenitori teu (+ 39,61%), full container-tons (+50,21%), merci varie (+15,36%), rinfuse solide (+ 5,20). L'aumento dei traffici nel settore portuale del porto industriale (Zaule) è stato del 76,72%. Le navi sono aumentate del 6,05 %. La crescita è proseguita anche nel 2012 che presenta variazioni positive rispetto al 2011, con picchi anche del + 100% ad esempio nel traffico passeggeri, interessato, in tempi recenti, anche dall'avvio della nuova linea con la Grecia».
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- «Anche la SIOT, società del gruppo TAL che gestisce il tratto italiano dell'oleodotto transalpino - ha ricordato inoltre l'authority portuale - ha previsto che nel terminale del porto di Trieste di cui è concessionaria arriveranno nel 2013 più di 500 petroliere che apporteranno un incremento del 20% in più rispetto all'anno in corso, per un totale di 40 milioni di tonnellate, che faranno del porto di Trieste il primo porto d'Italia per quantità di merce. La SIOT ha comunicato che non potrà tollerare alcun impatto negativo sulle installazioni del proprio terminale marino durante la fase di costruzione del rigassificatore, e neppure sulle fasi di operazione; la società ricopre infatti un ruolo strategico per l'approvvigionamento di energia per Austria, Germania, e la Repubblica Ceca, per cui non potrà essere accettata nessuna interferenza che comporti ritardi nelle operazioni di scarico del greggio presso i pontili in concessione. Ad avviso della SIOT, inoltre, il rischio terroristico aumenta nell'area in relazione alla presenza di strutture di tale rilevanza strategica».
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- L'Autorità Portuale ha evidenziato anche le osservazioni dell'ingegner Giorgio Lillini, del dipartimento opere marittime del Genio Civile che - ha spiegato l'ente - «ha sottolineato quanto problematico oltre all'impianto, sia il tema della condotta sottomarina, i cui costi realizzativi per metterla in sicurezza potrebbero rendere antieconomico l'investimento».
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- Nella riunione di ieri il Comitato Portuale ha . Se da un lato il sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, ha rilevato come «ci si debba muovere in riferimento a quanto previsto dalla variante Barduzzi, dove si immaginano funzioni e attività che presuppongono il libero spostamento delle persone nelle aree del Porto Vecchio», il presidente dell'Autorità Portuale, Marina Monassi, ha assicurato che da sempre sono state fatte attività in tal senso: «per consentire lo spostamento dal Porto Vecchio di settori di Punto Franco - ha precisato Marina Monassi - abbiamo anche acquisito il terreno attiguo alla ex stazione di Prosecco e stiamo predisponendo un progetto che potrebbe portare a estendere la zona franca ai 36 ettari della Ferriera di Servola». Monassi ha ricordato come sia stata lei, proprio sotto la sua presidenza del 2004-2006, ad approvare il piano Barduzzi e a concedere a Greensisam i cinque magazzini da cui si ricava un canone annuale di circa 600mila euro. Inoltre - ha aggiunto - si auspica che Greensisam parta con il primo cantiere entro gennaio 2013. Marina Monassi ha ricordato anche come, sempre durante la presidenza 2004-2006, sia partito il restauro del Magazzino 26 che oggi è in concessione alla Portocittà: «il primo atto della mia presidenza appena nominata nel 2010 - ha ribadito - è stato quello dell'apertura della bretella all'interno del Porto Vecchio e auspico che a breve vengano avviati i cantieri, perché la zona franca e la sdemanializzazione non devono essere invocate come scuse per non iniziare a lavorare».
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