- In una lettera aperta indirizzata a tutti i candidati alle prossime elezioni politiche dei territori di Bari e della provincia di Barletta-Andria-Trani (BAT) l'Autorità Portuale del Levante ha illustrato le proprie proposte progettuali per lo sviluppo dei porti di Bari, Barletta e Monopoli ed ha chiesto a quelli tra loro che diventeranno parlamentari di sostenere l'economia del mare e il sistema portuale, che sono una delle principali risorse del territorio, e di restituire a Bari ciò che - secondo l'ente portuale - «è stato ingiustamente, inutilmente e inopinatamente sottratto» in termini di fondi economici resi disponibili per il porto pugliese.
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- In particolare, l'Autorità Portuale pugliese ha denunciato come le risorse sottratte a Bari siano state destinate al progetto per la costruzione del nuovo container terminal del porto ligure di Savona - Vado Ligure che sarà gestito dalla APM Terminals del gruppo armatoriale danese A.P. Møller-Mærsk, «del quale - ha sottolineato l'ente barese - è incerto il futuro in un contesto di crisi del traffico container, compiendo un atto politico - ha accusato l'authority portuale - di dubbia utilità sul piano dello sviluppo dei traffici ma certamente iniquo sul piano dell'equilibrio territoriale nazionale».
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- L'Autorità Portuale del Levante ha ricordato di avere da parte sua in corso progetti destinati ad adeguare le infrastrutture alle esigenze che il mercato dei traffici ha manifestato in questi anni: «nuove banchine e terminal - ha specificato l'ente - destinati alle nuove grandi navi da crociera, spazi e collegamenti per l'intermodalità destinati a ridurre l'impatto del traffico stradale, ripristino delle profondità operative dei fondali per garantire a tutti i porti la massima competitività, ampliamenti previsti dai Piani Regolatori Portuali di Barletta e Monopoli, innovazione tecnologica,miglioramenti dei sistemi di security e un piano energetico nel segno della sostenibilità ambientale». l'Autorità Portuale ha quindi esortato i candidati parlamentari, «a fronte dei finanziamenti che erano stati tagliati dai governi precedenti senza consentire la rimodulazione degli stessi verso la nuova progettazione», a «voltare pagina rispetto alle polemiche del passato per stabilire un patto unitario, finalizzato allo sviluppo del territorio richiedendo la stipula, con il futuro governo di un Accordo Quadro o di forme di convenzioni, in grado non solo di restituire al territorio le risorse ingiustamente sottratte ma anche di rilanciare, con nuove risorse, una prospettiva di medio periodo».
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- L'Autorità Portuale del Levante ha evidenziato il ruolo del sistema portuale amministrato dall'ente: «a Bari - ha sottolineato - si gestisce oltre l'80% del traffico nazionale con l'Albania e sempre il porto pugliese è quello che ha contribuito in misura maggiore (con una quota del 36,5%) alla crescita del traffico passeggeri in Adriatico negli ultimi cinque anni. Negli anni 2007/8 e 9 ha addirittura superato il porto di Venezia per numero assoluto di passeggeri. Sul piano commerciale, il sistema portuale del Levante è una realtà da oltre sei milioni di tonnellate di merci movimentate in funzione delle esigenze del tessuto produttivo del territorio». Inoltre, nel settore crocieristico «la crescita dell'ultimo decennio è stata di oltre il 700%».
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- L'authority portuale ha precisato che gli effetti della crisi economica si fanno tuttavia sentire e che «il 2012 è stato per Bari un anno difficile per le merci, a parte la buona performance dei container e per i passeggeri, anche in questo caso con l'eccezione delle crociere. Anche i Balcani e l'Albania - ha specificato l'ente - risentono della crisi per non parlare del dramma greco. Il 2013 non si annuncia migliore». L'Autorità Portuale ha però rilevato che in vista della ripresa, «annunciata dagli analisti a fine 2013 e poi negli anni a venire», i porti del Levante dovranno essere pronti a raccogliere le nuove sfide: «per questo - ha confermato - occorre prepararsi a cogliere al meglio le opportunità future con un processo di adeguamento delle infrastrutture portuali».
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- L'Autorità Portuale del Levante ha quindi elencato i progetti perseguiti dall'ente ricordando che in molti casi sono giunti alla fase esecutiva e che non si tratta di semplici opzioni strategiche. «Negli scorsi anni - ha accusato l'ente - una scelta politica miope, da parte dei governi in carica ha impedito la rimodulazione delle risorse in capo all'Autorità Portuale di Bari da progetti inutili, inesistenti o superati ad un quadro di interventi indispensabili secondo una strategia di effettiva competitività degli scali del nostro territorio. Le risorse esistenti che potevano essere utilizzate per finanziare la gran parte delle progettualità sopra sintetizzate è stata “devoluta” forzatamente al progetto della piattaforma Maersk di Vado Ligure, un progetto nel quale uno degli istituti di credito coinvolti è MPS che ha già annunciato il proprio disimpegno. Il porto di Bari ha contribuito a quel progetto dagli esiti incerti con ben 64 milioni dei quali è stata negata dal governo la rimodulazione su progetti utili per il nostro territorio».
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- «Nei mesi scorsi - ha accusato ancora l'ente - il taglio dei finanziamenti al porto di Bari è stato oggetto di una strumentale campagna politica volta a dimostrare l'incapacità gestionale e progettuale dell'Autorità Portuale. La verità è che, nei tempi normali e dovuti di un attività progettuale, l'Autorità Portuale del Levante ha ricostruito un quadro di interventi effettivamente utili e spendibili per lo sviluppo del territorio, portandoli nella gran parte ad uno stadio di pronta cantierabilità costruendo le condizioni di una rimodulazione che i governi hanno negato. Oggi - ha rilevato l'ente - si tratta di voltare pagina. In gioco non c'è il destino di questo o quel presidente di Autorità Portuale ma la prospettiva strategica di un territorio che ha nel mare e nel sistema portuale una delle sue principali risorse. Per questo è indispensabile che, nella prossima legislatura, con uno sforzo unitario, tutte i rappresentanti eletti nel nuovo parlamento possano sostenere l'individuazione di uno strumento (accordo quadro, convenzioni o altro) che non solo restituisca a Bari ciò che è stato ingiustamente, inutilmente e inopinatamente sottratto ma fornisca le basi più ampie per una prospettiva di sviluppo infrastrutturale di medio periodo. Se la politica locale riuscirà a raggiungere, in primo luogo, l'unità di intenti per realizzare questi obiettivi - ha concluso l'Autorità Portuale del Levante - renderà un importante servizio non al porto ma ad una prospettiva di sviluppo, di crescita e di occupazione dell'intero territorio. È questo l'auspicio dell'Autorità Portuale del Levante per la prossima stagione politico istituzionale».
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