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Konecranes archivia un'ottima annata con l'unico neo del quarto trimestre
L'esercizio annuale si è chiuso con un utile netto a 84,7 milioni di euro (+30,4%)
1 febbraio 2013
Il gruppo finlandese Konecranes, specializzato nella produzione di mezzi di movimentazione per diversi settori dell'industria, tra cui quelli della cantieristica navale, dei porti e terminal portuali, ha archiviato il 2012 con risultati economici molto positivi. «In uno scenario di mercato in cui l'incertezza e l'esitazione ad assumere decisioni sono diventate la norma - ha confermato il presidente e amministratore delegato dell'azienda, Pekka Lundmark - una crescita del 14% del fatturato al nuovo livello record di 2.170 milioni di euro costituisce un ottimo risultato. L'utile operativo prima dei costi di ristrutturazione è salito del 18% a 138 milioni di euro e l'utile per azione del 38% a 1,46 euro». Nel 2012 l'utile operativo inclusi i costi di ristrutturazione è ammontato a 132,1 milioni di euro (+23,6% sul 2011) e l'utile netto a 84,7 milioni di euro (+30,4%).
Lo scorso anno Konecranes ha incamerato nuovi ordini per un totale di 1.970,1 milioni di euro (+3,9%) e il valore dell'orderbook al 31 dicembre scorso si è attestato a 942,7 milioni di euro, in calo del 4,9% sul 31 dicembre 2011.
Se, complessivamente, i risultati dell'intero esercizio annuale 2012 sono più che confortanti, lo sono meno quelli relativi al solo quarto trimestre dell'anno, periodo in cui la crescita del fatturato ha registrato un'attenuazione. Il volume d'affari è infatti ammontato a 605,1 milioni di euro, con un aumento dell'1,2% sul quarto trimestre del 2011. L'utile operativo (inclusi i costi di ristrutturazione) ha registrato una flessione del 2,1% scendendo a 36,4 milioni di euro e l'utile netto è diminuito del 2,9% a 22,3 milioni di euro. Nel periodo ottobre-dicembre del 2012 il gruppo ha ottenuto nuovi ordini per un valore di 423,8 milioni di euro, cifra che è inferiore del 10,6% rispetto a quella conseguita nello stesso periodo del 2011.
Lundmark ha sottolineato la difficoltà di formulare previsioni per i prossimi mesi: «prevedere l'evoluzione della domanda - ha spiegato - raramente è stato così difficile com'è adesso. Nella nostra relazione del terzo trimestre avevamo rilevato che, dopo un primo semestre di notevole attività, c'erano segnali di indebolimento della domanda. Ciò si è anche evidenziato nel quarto trimestre con un lieve rallentamento degli ordini. Tuttavia - ha aggiunto Lundmark - il numero di nuove opportunità sul nostro cammino è ancora notevole e in effetti in alcuni comparti è in qualche misura cresciuto. Ciò significa che ora siamo un poco più ottimisti circa la domanda nel breve termine rispetto a quanto lo eravamo dopo il terzo trimestre dello scorso anno».
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