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Nel quarto trimestre del 2012 d'Amico International Shipping è tornata in utile
Fiore: «il mercato delle navi cisterna viene da quattro anni di ciclo negativo, ma molti fattori sembrano ora muoversi nella giusta direzione»
28 febbraio 2013
Nell'ultimo trimestre del 2012 d'Amico International Shipping (DIS), società armatoriale controllata dall'italiana d'Amico Società di Navigazione Spa, ha registrato un miglioramento dei risultati chiudendo il periodo con un risultato d'esercizio di segno positivo dopo 14 periodi trimestrali consecutivi conclusi in perdita. La compagnia ha infatti totalizzato un utile netto di 988mila dollari su ricavi base time charter per 47,7 milioni di dollari rispetto ad una perdita netta di -1,2 milioni di dollari su ricavi base time charter per 45,2 milioni di dollari nel quarto trimestre del 2011. Il risultato operativo lordo è ammontato a 6,4 milioni di dollari (-37,5%) e il risultato operativo è stato di segno negativo per -2,6 milioni di dollari rispetto ad un utile operativo di 1,0 milioni di dollari nel periodo ottobre-dicembre del 2011.
Nell'intero esercizio annuale 2012 la compagnia ha totalizzato una perdita netta di 106,0 milioni di dollari su ricavi base time charter per 183,4 milioni di dollari rispetto ad una perdita netta di 21,0 milioni di dollari su ricavi base time charter per 187,0 milioni di dollari nell'esercizio annuale precedente. L'EBITDA si è attestato a 20,2 milioni di dollari (-34,8%) e l'EBIT è stato negativo per -103,1 milioni di dollari rispetto ad un EBIT negativo per -6,0 milioni di dollari nel 2011. I risultati del 2012 includono oneri per 85,0 milioni di dollari derivanti dalla svalutazione della flotta registrata nel secondo trimestre.
«Il 2012 - ha commentato l'amministratore delegato di d'Amico International Shipping, Marco Fiori - si è caratterizzato per una congiuntura macro-economica molto incerta che ha influito negativamente anche sul mercato delle navi cisterna. La performance di DIS sul mercato spot è stata pertanto relativamente debole per buona parte del 2012, ma forti segnali di ripresa si sono manifestati nel corso del quarto trimestre dell'anno. Al netto della svalutazione della flotta di 85,0 milioni di dollari - ha sottolineato Fiori ricordando che è il risultato di una prolungata contrazione dei prezzi di mercato delle navi cisterna e delle tariffe di noleggio - la perdita netta del periodo è stata pari a 21,0 milioni di dollari. Nonostante i ricavi medi base time charter realizzati nel corso del 2012 siano stati inferiori rispetto al 2011, il risultato netto del 2012 è stato sostanzialmente in linea con quello dell'anno precedente, grazie soprattutto alle efficienze di costi realizzate dalla società. I ricavi medi giornalieri del 2012 sono stati inferiori a quelli del 2011 a causa principalmente della riduzione del tasso medio di copertura da contratti a tariffa fissa, mentre i ricavi medi giornalieri generati sul mercato dello spot sono stati sostanzialmente in linea con quelli realizzati nel 2011».
Fiori ha evidenziato anche come «i risultati positivi del quarto trimestre sembrino confermare ed anticipare le attuali previsioni per una ripresa del mercato delle navi cisterna nel corso del 2013. A conferma di ciò - ha spiegato - nei primi mesi del nuovo anno DIS ha migliorato le proprie performance di mercato, ottenendo, nel mese di gennaio 2013, ritorni medi giornalieri sullo spot pari a 14.071 dollari».
L'amministratore delegato di DIS si è dichiarato inoltre particolarmente felice che l'aumento di capitale offerto agli azionisti a novembre 2012 si sia concluso con successo attraverso la sottoscrizione del 100% del capitale in offerta, «generando - ha precisato - proventi corrispondenti all'equivalente in dollari USA di circa 65,1 milioni di euro. L'elevato livello di sottoscrizione - ha rilevato Fiori - dimostra che il nostro progetto di espansione è stato recepito positivamente. In questo modo possiamo così affrontare al meglio il nostro piano di sviluppo, massimizzando il valore per i nostri azionisti, in quanto convinti che questo sia il momento d'investire per poter raccogliere nel futuro ritorni adeguati. Al termine dell'offerta - ha aggiunto - l'azionista di maggioranza, d'Amico International S.A., deteneva il 74% delle azioni DIS ed è ora disposto a diluirsi al fine di aumentare la liquidità del titolo sul mercato. Coerentemente con lo scopo perseguito dall'aumento di capitale - ha ricordato il CEO della compagnia - DIS ha avviato nel corso del secondo semestre 2012, il proprio piano di crescita stipulando contratti per l'acquisto di due nuove navi “ECO” Handy e quattro nuove navi “ECO” MR product/chemical tankers. Queste nuove navi saranno le più avanzate ed efficienti nell'ambito della rispettiva classe di appartenenza, in termini di rapporto velocità/consumo e portata lorda/pescaggio. Inoltre la consegna prevista di queste navi è perfettamente coerente con la nostra positiva visione di mercato per il medio/lungo termine. Una delle principali compagnie petrolifere ha già stipulato contratti di noleggio a lungo termine, su due delle navi in costruzione, a tariffe più alte rispetto a quelle previste per le navi di vecchia generazione e in grado di generare profitto, incrementando allo stesso tempo anche il tasso di copertura da contratti a tariffa fissa. Nel mese di ottobre abbiamo siglato un contratto per la vendita della nave MR product tanker a doppio scafo High Wind, costruita nel 1999, al prezzo di 12,2 milioni di dollari. Tale operazione ha generato 1,5 milioni di dollari di proventi da vendita di navi nel corso del quarto trimestre riducendo, allo stesso tempo, l'età media della flotta».
«Il mercato delle navi cisterna - ha concluso Fiore - viene da quattro anni di ciclo negativo ma molti fattori sembrano ora muoversi nella giusta direzione, ossia verso un maggior bilanciamento della domanda e dell'offerta di navi cisterna nel prossimo futuro. Nel corso del quarto trimestre del 2012 si è assistito ad un miglioramento del mercato delle navi cisterna e si nota un generale ritorno alla fiducia nel 2013. È sicuramente positiva la visione di medio-lungo periodo per il mercato delle navi cisterna e per il segmento delle navi MR in particolare, grazie al consolidamento della capacità di raffinazione al di fuori dell'OCSE, atteso per i prossimi anni che dovrebbe portare ad un aumento nella domanda di tonnellaggio-miglia e a più elevati tassi di utilizzo delle navi».
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